È possibile consolidare ed incrementare i benefici legati allo sviluppo del welfare aziendale per imprese, lavoratori e istituzioni pubbliche? In che modo si possono evitare rischi e distorsioni, come i possibili dualismi tra insider e outsider del (e nel) mercato del lavoro? Il welfare aziendale è oggi in grado di “uscire” dai perimetri delle imprese e generare impatti positivi (anche) a livello territoriale? E se sì, in che modo?
Sono alcune delle domande a cui cerca di rispondere “Fare rete per fare welfare. Dalle aziende ai territori: strumenti, attori, processi”, volume scritto da Franca Maino e Federico Razetti, ricercatori di Percorsi di secondo welfare, pubblicato da Giappichelli nella collana “Welfare, economia sociale e sviluppo”.
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