#NoPovertà

Il numero di poveri del nostro Paese continua a crescere. È un tema di cui ci occupiamo costantemente con il Focus "Povertà e Inclusione", ponendo particolare attenzione alla situazione dei minori. Approfondisci il Goal 1 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Nel passaggio verso l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro, i servizi sociali dei Comuni si sono trovati tra l’incudine e il martello: le decisioni avventate della politica, da un lato, e i bisogni concreti delle persone, dall’altro. Con il Terzo Settore chiamato quasi solo a ridurre il danno, i professionisti chiamati a gestire vecchi e nuovi beneficiari stanno cercando di affrontare una situazione sempre più complessa e delicata.
Il documento contiene un’indagine qualitativa basata sull’ascolto delle persone in povertà lavorativa. Persone che, secondo Antonella Di Fabio dell’Osservatorio Caritas della Diocesi di Torino, risultano “sempre solo ai margini” del mercato del lavoro e della nostra società.
Nell’ottobre 2022 il Consiglio europeo ha adottato la Direttiva sui salari minimi adeguati. La Danimarca e la Svezia sono stati gli unici Paesi a votare contro. Perché i Governi di questi Stati membri si oppongono con così tanta determinazione a questa misura? Quali sono le ragioni del loro no? Le loro posizioni possono aiutare il dibattito italiano?
In vista della Legge di Bilancio, l’Alleanza contro la povertà ha presentato un position paper con alcune proposte concrete per migliorare la legge 85/2023. Antonio Russo, portavoce della rete, ha spiegato a Secondo Welfare che "abbiamo bisogno di una misura universale" perché "la povertà è una questione multidimensionale e non la si affronta solo dal punto di vista del lavoro”.
Il nuovo libro di Maristella Cacciapaglia propone un cambio di prospettiva sulla misura, mettendo al centro della propria analisi le voci e le esperienze dei beneficiari che vivono nella città di Taranto. Un territorio particolarmente vulnerabile, che riassume molte delle difficoltà e delle contraddizioni del nostro mercato del lavoro con cui avrebbe dovuto fare i conti il Reddito.
Come ogni anno abbiamo analizzato il Rapporto ACRI che aggrega i bilanci delle 86 Fondazioni di origine bancaria attive in Italia. Questi enti, che rappresentano un grosso pezzo della filantropia in Italia, nel 2022 hanno erogato complessivamente 962,2 milioni di euro.
Dovrebbe sostenere una fetta di popolazione che, anche se non in povertà, è in difficoltà ad acquistare beni alimentari di prima necessità. Ma già in partenza esclude almeno 6,3 milioni di famiglie che avrebbero diritto in base all’ISEE. È solo uno dei punti critici dell'ennesima misura "tampone"
In queste settimane il dibattito sulla misura è tornato ad accendersi dopo la presentazione di una proposta di legge delle opposizioni. Ma cosa pensano partiti, Governo e parti sociali del salario minimo? Quali sono opportunità e rischi da considerare se dovesse essere adottato? Capiamolo insieme.
Negli ultimi tre anni a Torino le politiche di contrasto alla povertà alimentare sono andate incontro a un processo di trasformazione profonda, grazie alla nascita della rete Torino Solidale. Partendo dalla mozione da poco presentata in consiglio comunale sull’impiego dei fondi sul Reddito Alimentare, in questa articolo si riflette su tale misura nel contesto del welfare torinese.
A Milano si è svolto un incontro sul programma di recupero di alimenti freschi e cotti dalla Ristorazione e dalla Grande Distribuzione Organizzata, che da quando è nato ha permesso di recuperare l'equivalente di decine di milioni di pasti, evitando sprechi e sostenendo contemporaneamente chi si trova in povertà alimentare.
Nello sviluppo di questi strumenti la definizione "amministrativa" di povertà è fondamentale. È da qui, infatti, che derivano i criteri di eleggibilità, le scale di equivalenza e gli altri requisiti che incidono sulla loro efficacia. Massimo Aprea, Giovanni Gallo e Michele Raitano propongono alcune evidenze che emergono da un'analisi comparata che hanno condotto su 7 Paesi europei con diversi regimi di welfare.
Sulle rive del lago il Comune sta sviluppando un modello di Comunità Energetica Rinnovabile originale, con molti attori del secondo welfare. Ma le difficoltà a livello nazionale pesano anche su quest’esperienza.
A seguito della pandemia, il legame tra In-Work Benefit e schemi di reddito minimo è destinato ad acquisire una crescente importanza a causa del potenziale impatto degli shock occupazionali asimmetrici sui lavoratori a basso reddito. Per questo la recente riforma del Governo Meloni appare un'occasione mancata. L'analisi di Andrea Ciarini, Matteo Luppi e Stefano Sacchi.
L'aumento dei posti per bambini e bambine negli asili nido è fondamentale non solo per facilitare la conciliazione, ma anche per prevenire la povertà educativa e materiale. Quali misure possono contribuire a interrompere il circolo vizioso? Qualche riflessione a partire dalla recente riforma dei nidi di Roma Capitale.
Inaugurata nel quartiere San Pietro a Patierno, la struttura punta a prevenire e contrastare la povertà educativa nel capoluogo della Campania, che secondo l’Indice sul maltrattamento all’infanzia è la Regione italiana in cui essere bambini è più rischioso.