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#IstituzioniSolide

Abbiamo bisogno di istituzioni solide e trasparenti e di cittadini e cittadine consapevoli. Per questo ci occupiamo, tra le altre cose, di biblioteche e welfare socio culturale e collaboriamo mensilmente alle inchieste di Corriere Buone Notizie. Approfondisci il Goal 16 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Durante la due giorni organizzata dell'associazione italiana delle fondazioni e degli enti filantropici si è ragionato di temi strategici legati all'Agenda 2030 ed è stato approvato il primo bilancio sociale dell'organizzazione. Sono inoltre state lanciate due campagne di advocacy per valorizzare la filantropia europea e per dare voce alle generazioni più giovani.
Dubravka Šuica, Vice-President of the EU Commission and Commissioner for Democracy and Demography, explains why Europe needs interventions and policies that start from the ground up and take into account the life cycle. They are just as important as the environmental and digital transitions.
Dubravka Šuica, vicepresidente della Commissione europea e commissaria per la democrazia e la demografia, ci ha spiegato perché servono interventi e politiche che partano dai territori e tengano conto del ciclo di vita nel suo complesso. E che sono importanti tanto quanto la transizione ambientale e quella digitale.
La digitalizzazione è un obiettivo strategico imprescindibile per gli enti del Terzo Settore per una migliore resa dei servizi ed un maggior impatto sociale sui territori interessati. In questa inchiesta per Buone Notizie, Paolo Riva ci spiega l'importanza delle competenze digitali per il non profit attraverso alcuni esempi di iniziative nate in Italia.
La pandemia ha costretto il Terzo Settore ad adeguarsi sul fronte della digitalizzazione, accelerando processi che a lungo erano rimasti bloccati. Questo cambiamento, spiega Lorenzo Bandera su Buone Notizie, non può fermarsi ancora ma, anzi, deve diventare un tratto distintivo dell'azione non profit. Non farlo potrebbe essere fatale per molte organizzazioni.
Nata dall’esperienza di quella parte del Terzo Settore che da sempre si occupa accoglienza e inclusione, la campagna promossa da numerose organizzazioni del secondo welfare sta cercando di cambiare il sistema che regola l’arrivo dei migranti nel nostro Paese. Purtroppo il termine ultimo per approvare la legge che darebbe il via alla riforma è sempre più vicino.
Le organizzazioni firmatarie del “Patto per un nuovo welfare” ritengono che l'introduzione di un Secondo Pilastro Integrativo possa aiutare a supplire le carenze del Pubblico nel settore della non autosufficienza. Per Stefano Cecconi del Dipartimento Welfare della CGIL, invece, in questo momento storico sarebbe necessario concentrarsi esclusivamente sul Primo Pilastro, cioè le risorse a titolarità pubblica.
La risposta breve è si. Come evidenziato anche dal Family Act, il welfare delle imprese può essere un pezzo del puzzle per affrontare in maniera proattiva una questione cruciale per il nostro Paese. Ma nel concreto come si favorisce il bilanciamento tra i carichi di cura e lavoro?
Il Service Learning è un approccio educativo che costruisce ponti e contaminazioni tra scuola e territorio per rendere gli studenti cittadini attivi del mondo. Ce ne parlano le esperte della cooperativa sociale Comin.
Nel numero 1/2022 di Impresa Sociale, Anna Athanasopoulou e Patrick Klein analizzano il ruolo dell'economia sociale nel contesto europeo. I due autori approfondiscono i percorsi di policy intrapresi dall'Unione Europea attraverso l'European Action Plan on Social Economy e il Proximity and Social Economy.
Negli ultimi 20 anni sono stati numerosi, ma infruttuosi, i tentativi di riforma della Long Term Care. Ora grazie alle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e al contributo di pensiero del “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza” le condizioni sembrano essere finalmente propizie. Sergio Corbello, Presidente di Assoprevidenza, ci spiega perché.
I doposcuola della Regione si sono costituiti in comunità di pratica per definire le loro linee guida. Il laboratorio di scrittura collettiva, promosso dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta, è stato accompagnato da Marco Cau e Viola Petrella di Pares, che in questo articolo raccontano come hanno facilitato un percorso ibrido, in parte in presenza e in parte online.
Secondo Welfare ha realizzato una ricerca per ActionAid Italia al fine di individuare le aree di intervento strategiche per promuovere il superamento delle disuguaglianze sociali che si sviluppano nell'ambiente scolastico. La presentazione del report che abbiamo prodotto ci offre anche la possibilità di raccontare perché il nostro Laboratorio si sta occupando con crescente attenzione di giovani e educazione.
Il “Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza" propone un nuovo modello assistenziale in cui la durata e l’intensità dell’assistenza sia stabilita dai bisogni dell’assistito e non dai vincoli di spesa. L’obiettivo è potenziare l’assistenza domiciliare sociale e sanitaria, rendendola il luogo privilegiato per rispondere ai bisogni degli anziani non autosufficienti. Ce ne parla Franco Pesaresi, membro del Network Non Autosufficienza (NNA) e di Asiquas, Associazione Italiana per la Qualità dell'Assistenza Sanitaria e Sociale.
Social Impact Agenda per l’Italia lancia una serie di paper per approfondire come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa essere il banco di prova per l’impact investing. In questo articolo vi raccontiamo il primo, curato da Elisa Chiaf e Filippo Montesi.
Una governance coordinata, una chiara regia, la valorizzazione delle risorse private in coordinamento con le prestazioni erogate dal Pubblico: sono gli elementi necessari a favorire l’inserimento di un Secondo Pilastro integrativo tra le modalità di finanziamento della riforma del settore della Long Term Care in Italia. Ci spiega perché Damiana Mastantuono, Dirigente Area Welfare e Sanità di Mefop.
Per il 70% la DAD è stata più faticosa delle lezioni in presenza, mentre più del 25% afferma che abbia influenzato negativamente i propri voti. La pandemia però è stata anche l’occasione per sperimentare i vantaggi del digitale, che oltre il 90% dei dirigenti vorrebbe continuare ad utilizzare.
La chiusura delle scuole, dei servizi educativi e di molte attività sportive e ricreative ha determinato una deprivazione educativa, culturale e relazionale senza precedenti. Su Rivista Solidea, Chiara Agostini individua e descrive alcune logiche di intervento per rimettere al centro delle politiche per bambini, bambine, ragazzi e ragazze.
In che modo il nostro Paese sta affrontando, finora senza esiti positivi, l’emergenza denatalità? In questo articolo, che si aggiunge a quelli già pubblicati su Francia e Germania, facciamo il punto sulle misure adottate negli ultimi anni e analizziamo le novità del Family Act, approvato ad inizio aprile, a cui però bisognerà affiancare interventi di più ampio respiro.
Michele Bianchi ci racconta l'esperienza di “Rete Terzo Tempo”, fondata dai soggetti del Terzo Settore a Cantù, che partecipa attivamente ai processi locali di co-programmazione degli interventi socio-assistenziali attraverso i Piani di Zona.
Per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie la ricerca di risposte ai propri bisogni è un percorso frammentato: autogestito, costellato da una molteplicità di adempimenti, di iter amministrativi tortuosi e da criteri di inclusione ed esclusione poco chiari. La proposta del “Patto per un nuovo welfare” punta ad introdurre un unico percorso di valutazione per l’accesso all’intera rete del welfare: la Valutazione Nazionale di Base. Come dovrebbe funzionare? Ce lo spiega Fabrizio Giunco, Direttore del Dipartimento Cronicità della Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS.
Dopo due anni di crisi pandemica il fenomeno della povertà educativa ha conosciuto un ampliamento, anche a causa del ritardo nelle competenze digitali di molti ragazzi. In questo nuovo approfondimento di #OltreLaDad Sofia Barbè Cornalba ci parla del modello di apprendimento digitale promosso dalla Fondazione Mondo Digitale con il progetto OpenSPACE, che ha unito tecnologia ed empowerment per favorire la crescita dei giovani.
Chi sono i mediatori interculturali? Che competenze devono avere? Come supportano le persone che giungono nel nostro Paese? Vi proponiamo alcuni spunti di riflessione su queste figure professionali, facendo attenzione anche al ruolo che potranno avere nel mutato contesto generato dalla crisi dei rifugiati ucraini. Lo facciamo guardando a quanto sta accadendo nella città di Novara che per varie ragioni può darci indicazioni importanti.