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#IstituzioniSolide

Abbiamo bisogno di istituzioni solide e trasparenti e di cittadini e cittadine consapevoli. Per questo ci occupiamo, tra le altre cose, di biblioteche e welfare socio culturale e collaboriamo mensilmente alle inchieste di Corriere Buone Notizie. Approfondisci il Goal 16 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Così Gabriele Bottino spiega la logica di MAPPE, il nuovo corso di laurea dell'Università degli Studi di Milano che vuole formare persone che sappiano valorizzare tutto il potenziale delle PA. Secondo il presidente di Management e Politiche delle Amministrazioni Pubbliche, per tradurre idee e valori che ci stanno a cuore in progetti e azioni concrete bisogna infatti mettersi in gioco con e dentro le amministrazioni, formando competenze trasversali attraverso metodi di insegnamento innovativi.
Il lavoro sociale è e sarà sempre più cruciale per implementare tante misure di welfare, nuove e in discussione. Per questo, dopo anni di risorse inadeguate, lo Stato è tornato a investire nel settore. Si stanno però verificando conseguenze contraddittorie a livello organizzativo, istituzionale, politico e professionale.
A confermarlo ci sono i dati su bandi e risorse stanziate, ma anche l'atteggiamo sempre meno chiaro del Governo. L'Esecutivo continua a paventare l'ipotesi di una rimodulazione ma, intanto, non ha potuto neanche avanzare la richiesta di pagamento della quarta rata.
Nell'ambito del Censimento permanente delle istituzioni non profit sono state raccolte informazioni sull'uso del digitale tra le organizzazioni del Terzo Settore. Questi dati, seppur provvisori, ci permettono di fare finalmente alcune valutazioni sul rapporto tra il mondo non profit e le tecnologie digitali, di cui negli ultimi anni ci siamo occupati a più riprese.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina 87 miliardi alle amministrazioni locali, che spesso vanno in difficoltà. Ma ci sono anche Comuni che riescono a cogliere le opportunità grazie al sostegno delle fondazioni di origine bancaria. L’esperienza del bando Next Generation We.
Nel Lodigiano una semplice piattaforma online sta permettendo agli Enti pubblici e al Terzo Settore di costruire insieme un welfare territoriale. La pandemia ha fatto da acceleratore, ma ora la Bacheca Digitale gestita dall'Ufficio di Piano dell'Ambito di Lodi continua a essere uno strumento prezioso per la transizione digitale del sociale.
Dalle esperienze informali fino alle realtà più strutturate come cooperative di comunità e fondazioni di comunità: Michele Bianchi ci propone gli esiti di una ricerca che analizza le ragioni sociali, economiche e politiche che hanno determinato la crescita del Community Development nel nostro Paese.
Le risorse stanziate sono rimaste sostanzialmente le stesse di un mese fa. Sul fronte delle riforme qualcosa si è mosso anche se gli obiettivi di fine luglio restano distanti. Excursus+ segnala che, dopo il via libera del Parlamento Europeo, le risorse del PNRR potrebbe essere usate per produrre munizioni da destinare all'Ucraina.
Le modifiche alla governance sono completate, ma i ritardi continuano ad accumularsi. Dopo il no della Commissione al trasferimento delle risorse sui fondi di coesione, la possibilità di modificare il piano è legata a REPowerEU. Ma il 31 agosto è sempre più vicino.
A seguito di alcune scelte del Governo Meloni, nelle ultime settimane c’è stato un certo fermento intorno ai fondi europei. Andiamo a capire a cosa è dovuto e come, probabilmente, saranno spese le risorse europee per la coesione nei prossimi anni.
Un forte consenso e alcune novità normative avevano generato aspettative elevate per il modo in cui sono state accolte le persone in fuga dall’invasione russa. Il coinvolgimento del Terzo Settore e l'accoglienza in famiglia sembravano poter ridisegnare tutto il sistema italiano. A un anno dallo scoppio del conflitto, come è andata davvero? Facciamo un primo bilancio.
È il programma europeo che mira a rafforzare il capitale umano degli enti locali italiani e riorganizzare i processi per spendere le risorse dei fondi di coesione. E non solo. A disposizione ci sono 1,27 miliardi di euro da usare entro il 2027 per migliorare le competenze, ma anche per reperirne di nuove.
Le disuguaglianze sono un fenomeno multifattoriale e diversificato, che necessita un corso di azione strategico fatto di proposte valide nell'interesse dei più fragili, come quelle avanzate negli anni dal Forum Disuguaglianze e Diversità. Lo sostiene Silvia Vaccaro nell'ultimo numero di Rivista Solidea.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu pubblicato uno dei testi più importanti per la storia del welfare state, che affermava l’importanza di valori in seguito adottati da molti Paesi e dall’Unione Europea: universalismo, diritti e coesione sociale. Le sfide attuali ci impongono di rinnovare l’impegno comunitario verso questi principi, adottando un approccio di investimento sociale.
La Legge di Bilancio 2023 non prevede novità in materia di welfare aziendale. Sono molti tuttavia gli interventi, anche a costo zero, per migliorare la normativa che regolamenta i beni e i servizi rivolti ai dipendenti come integrazione della normale retribuzione. Emmanuele Massagli, presidente di AIWA, ci racconta la posizione dell’Associazione e le sue proposte.
Il Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, con il supporto del nostro Laboratorio, ha deciso di avviare un percorso con gli attori del territorio per realizzare in modo condiviso una programmazione sociale di medio-lungo periodo. Abbiamo chiesto al presidente del Consorzio di raccontarcene l’origine, il senso e le prospettive.
Il cosiddetto welfare a filiera corta è una grande opportunità per imprese, lavoratori e comunità. Ma è complicato da realizzare. Andiamo a capire perché, guardando in particolare al ruolo dei provider e ai rischi delle nuove norme sul welfare delle imprese.
A prima vista i due strumenti sembrano lontanissimi, ma con il giusto upgrade i Piani di zona potrebbero essere riconfigurati per affrontare le stesse grandi sfide a cui guarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Elena Palma Silvestri e Flaviano Zandonai propongo alcune riflessioni sul tema, che partono dalla necessità di una rinnovata capacità di coprogrammazione e coprograttazione delle politiche sociali territoriali.
A Bruxelles si discute se usare le risorse della politica di coesione per combattere gli effetti del caro energia su famiglie e imprese. Le trattative entreranno ora nel vivo per arrivare a una decisione prima di Natale, ma il rischio è di allontanare i fondi dal loro scopo originale.