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Nel marzo 2018 Regione Lombardia ha deliberato l’introduzione di un nuovo Fattore Famiglia Lombardo (FFL), cioè uno strumento che consentirà di avere un quadro dettagliato della posizione economica delle famiglie, allo scopo di agevolare l’accesso ai servizi a chi ne ha realmente bisogno. Nonostante siano passati 8 mesi, però, la delibera non ha ancora trovato applicazione. Per approfondire la questione, abbiamo intervistato Paola Gilardoni, Segretaria CISL Lombardia, che ha recentemente chiesto alla Regione di portare a compimento l’attuazione del FFL e proposto di adottare indicatori ulteriori che tengano in maggior conto le condizioni delle famiglie.

Perché è importante mettere al centro la famiglia e i suoi bisogni?

La famiglia in questi anni di crisi ha svolto una straordinaria funzione di sostegno relazionale, sociale, economico. Le politiche di tutela e di promozione della famiglia rappresentano inoltre un veicolo di riconoscimento dell’equità. E costituiscono un investimento per lo sviluppo sociale inclusivo e sostenibile delle comunità. La leva fiscale è fondamentale per riconoscere il valore sociale della famiglia, al fine di tenere in considerazione i maggiori oneri economici derivanti dalla presenza dei carichi familiari.

Garantire sostegno alle famiglie è quindi una scelta politica strategica che richiede un sistema di interventi coerente e integrato in tema di sostegno alla genitorialità, alla conciliazione vita-lavoro, al welfare aziendale, ai caregiver per la non autosufficienza e a progetti di promozione dell’autonomia delle persone con disabilità.

È per tutte queste ragioni che pensiamo sia opportuno portare alla completa attuazione il Fattore Famiglia Lombardo (FFL), introdotto con la LR 10/2017, a partire dalla definizione di un nuovo algoritmo insieme ad ulteriori aree di applicazione e di utilizzo per l’accesso alle diverse prestazioni.

Che cosa è il Fattore Famiglia?

Il Fattore Famiglia lombardo è un indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale che integrando l’ISEE, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 dicembre 2013, n. 159, potrà favorire l’accesso ai servizi alle famiglie che vivono in Lombardia.

Pensiamo che il FFL potrà, nell’ambito dello sviluppo delle diverse politiche regionali, garantire interventi di tutela della famiglia e dei suoi componenti, a partire da quelli più fragili come i bambini, tenendo in attenzione l’evoluzione dei bisogni nel corso del tempo e il contesto sociale ed economico del nostro territorio. Pensiamo che la famiglia, risorsa fondamentale per la crescita e il sostegno della persona come pure per tutta la società, in un contesto di costante evoluzione dei sistemi di welfare ma anche di fragilità relazionali, debba essere aiutata con politiche e misure dedicate, a partire da una fiscalità favorevole.


Che cosa propone a questo riguardo Cisl Lombardia?

Chiediamo a Regione Lombardia di portare a compimento l’attuazione del FFL, stante anche gli impegni previsti dal Programma regionale di Sviluppo della XI Legislatura. Il FFL rappresenterebbe una innovativa e concreta risposta alle esigenze della famiglia, a partire dalla individuazione di un algoritmo integrativo dell’ISEE che riconosca con maggior attenzione le condizioni dei componenti il nucleo familiare.

Il Fattore Famiglia Lombardo diverebbe così la prima esperienza di questo genere in Italia, da potersi in tal modo assumere a riferimento per una successiva estensione, oltre che fungere da volano al più ampio dibattito sullo sviluppo delle politiche per la famiglia.

Il percorso di attuazione della LR 10/2017, inoltre, acquista particolare valore nell’ambito del percorso per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116, comma 3, della Costituzione. Affinché il FFL sia rispettoso del dettato costituzionale, ovvero sia strumento migliorativo per la valutazione delle condizioni economiche e patrimoniali, si dovrebbe assumere una Scala di Equivalenza Fattore Famiglia – SEFF – con indicatori aggiuntivi e con l’incremento dei coefficienti rispetto a quelli già assunti ai fini della Scala di Equivalenza (SE) per il calcolo dell’ISEE.

Quali indicatori andrebbero presi in considerazione?

Il numero dei figli – compresi i bambini in affido -, che tenga conto anche di fasce di età differenti, potrebbe essere assunto quale ulteriore indicatore, ad integrazione della Scala di Equivalenza ai fini ISEE. I bisogni dei figli, variando in relazione all’età, incidono infatti in modo significativo sulle necessità delle famiglie.

Ci sono poi indicatori già assunti per la definizione della Scala di Equivalenza ai fini ISEE che a nostro avviso meriterebbero di essere ulteriormente valorizzati. Tra questi la condizione di primo componente e, se caso, di genitore single o genitore separato ma anche la presenza di una coppia giovane con uno dei due componenti di età inferiore a 40 anni. Quest’ultima situazione in particolare andrebbe sostenuta per meglio aiutare i giovani nella prima fase di costruzione del progetto familiare. Una famiglia con figli gemelli richiede inoltre un’attenzione particolare. La presenza di più bambini della stessa età comporta una complessità genitoriale in riferimento alla contemporanea gestione di bisogni ma anche per la necessità di affrontarne i relativi costi.

Le conseguenze derivanti da una separazione, come il contributo per il mantenimento dei figli, spesso rischiano di favorire uno scivolamento verso aree di vulnerabilità economica e sociale. Tale problematicità potrebbe pertanto essere considerata ai fini della definizione della Scala di Equivalenza per il calcolo del FFL.

La diversificazione delle condizioni di disabilità e non autosufficienza, anche in relazione alla presenza di minori, sono fattori da riconoscere nella Scala di Equivalenza. E, infine, le condizioni abitative alla luce del numero dei componenti del nucleo familiare sono un fattore che riteniamo vada incluso, ai fini della valutazione per l’accesso agevolato alle prestazioni sociali.

Quali potrebbero essere le aree di applicazione del nuovo FFL? E quali le modalità di utilizzo?

A partire dalle aree di applicazione individuate dalle LR 10 del 2017, che riguardano le spese per la dote scuola, i progetti di inserimento lavorativo, i contratti di locazione a canone concordato ad eccezione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e il trasporto pubblico locale, proponiamo che si possa utilizzare l’indicatore Fattore Famiglia Lombardo anche per l’accesso alle misure per la genitorialità e l’infanzia come Nidi gratis e il Bonus famiglia.

L’attuazione del FFL potrebbe inoltre favorire una riflessione sulla definizione del quoziente familiare ai fini del calcolo dell’Irpef regionale. Al fine di assicurare omogeneità di accesso e trattamento a parità di medesime condizioni delle famiglie, sarà opportuno che l’indicatore economico possa valere anche per la definizione di eventuali compartecipazioni anche per le prestazioni erogate dai Comuni e dagli Ambiti, definite da Regione Lombardia, a valere su finanziamenti europei, nazionali o regionali.

Ai fini dell’individuazione della compartecipazione al costo del servizio, sarebbe opportuno l’adozione dell’ISEE Fattore Famiglia secondo modalità che perseguano una maggior proporzionalità tra tariffa e condizioni economiche e sociali della famiglia.

Quali sono quindi i prossimi passi?

Sulla base di queste riflessioni avvieremo i necessari contatti con l’Assessorato alla Famiglia di Regione Lombardia per i dovuti approfondimenti al fine dell’assunzione degli atti tesi all’attuazione del Fattore Famiglia.