2 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Le grandi sfide sociali del nostro tempo, in primo luogo l’invecchiamento demografico, unitamente alle trasformazioni in atto nei sistemi di welfare e in campo finanziario, hanno imposto un cambio di passo nel rapporto del cittadino con i mercati. Le persone si trovano sempre più spesso di fronte a scelte economiche e finanziarie complesse, che richiedono competenze e abilità specifiche che raramente vengono trasmesse dai percorsi formativi tradizionali (in primis la scuola). Rispetto alla media internazionale, i cittadini italiani mostrano un grave ritardo nell’apprendimento di nozioni e abilità economico-finanziarie, collocandosi all’ultimo posto tra i Paesi Ocse e al penultimo tra quelli del G20. Anche per tali ragioni, negli ultimi anni attori pubblici e privati hanno rafforzato i percorsi di educazione finanziarie volti a rendere i cittadini più capaci e consapevoli in tema di risparmio, investimento, pianificazione e tutela dai rischi nelle varie fasi della vita. In questo senso, rispondendo ai solleciti dell’Ocse, nel 2018 l’Italia ha adottato una Strategia Nazionale per l’educazione finanziaria con l’obiettivo di mettere a sistema le esperienze esistenti, garantire l’equa distribuzione dei percorsi sul territorio e perseguire l’inclusione finanziaria dei gruppi più vulnerabili. Il capitolo descrive lo stato dell’educazione finanziaria in Italia, mettendo in luce i punti di contatto con il secondo welfare. Dopo aver presentato i principali trend di cultura ed educazione finanziaria del Paese, si esaminano alcune best practice realizzate negli ultimi anni. In tal senso sei iniziative sono analizzate e passate al vaglio di quattro criteri: capacità di rete, innovazione sociale, empowerment e scalabilità. Il capitolo offre infine con alcune raccomandazioni per gli organizzatori dei percorsi formativi e i policy maker in tema di educazione finanziaria e di relativi percorsi formativi attuabili tale ambito.
 



Financial education and second welfare: looking for a link

Demographic ageing, welfare systems’ transformation, and the recent changes in the financial field have urged a new approach in the relationship between citizens and the financial markets. People need to take complex financial and economic choices more and more often, choices that require specific knowledge and skills rarely provided by traditional educational (school in primis). With regard to economic and financial knowledge and skills, Italy is ranked last among OECD countries, and second-to-last place among G20 countries. In order to train citizens on saving, investment, planning and protection against lifetime risks matters, the number of financial courses has significantly increased. In 2018 Italy has adopted a National Strategy on financial education in response to OECD recommendations, with the aim to systematize existing initiatives, guaranteeing equal distribution across the country, and filling the educational gap of the most vulnerable groups. The chapter describes the state of financial education in Italy, shedding light on its connections with the Second Welfare. After presenting the main trends in financial literacy, the essay examine some of the best practices on financial education in the country. Six initiatives have been analyzed and carefully examined thorough, since 2007 to present: network capacity, social innovation, empowerment and system scalability. Finally some suggestions are presented for those who organize financial training courses and for policymakers.