Il 14 dicembre a Milano sono stati proclamati i vincitori di “Welfare, che impresa!”, concorso pensato per supportare le migliori idee progettuali a sostegno del welfare di comunità. Promossa da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco e UBI Banca, con il contributo scientifico di AICCON e Tiresia, e la partnership tecnica degli incubatori PoliHub e Campus Goel, l’iniziativa si rivolgeva a giovani startup che hanno sviluppato idee e servizi capaci di produrre sviluppo locale nel campo dell’agricoltura sociale, del turismo sociale, del welfare culturale e dei servizi alla persona.
Dopo un lungo percorso che ha visto la partecipazione di 70 realtà provenienti da tutta Italia a vincere sono state le startup Bed and Care, per la categoria Centro-Nord, e Smart Donor, per la categoria Sud. Tra le peculiarità dell’iniziativa, infatti, c’era la scelta di assegnare premi su base geografica, individuando in questo senso un doppio premio che tenesse conto del divario tra Nord e Sud della Penisola.
Le startup sociali che hanno vinto sono state selezionate dalla giuria composta da Diana Bracco (Fondazione Bracco), Denise di Dio (Politecnico di Milano – Tiresia), Vincenzo Linarello (Goel – Gruppo Cooperativo), Stefano Mainetti (PoliHub), Victor Massiah (UBI Banca), Paolo Venturi (AICCON), Diego Visconti (Fondazione Italiana Accenture)
I premi: risorse, finanziamenti e incubazione
Il percorso conclusosi ieri a Milano è stato lungo e partecipato. Dopo la presentazione svoltasi nel mese giugno, sono state oltre 70 le realtà – tra associazioni (59%), cooperative sociali (17%), startup innovative a vocazione sociale (19%) e imprese sociali (5%) – che hanno deciso di partecipare al concorso. Tra di esse, nel mese di ottobre, sono state selezionate 12 finaliste, che hanno avuto la possibilità di partecipare a un workshop formativo nel corso del quale sono state aiutate a perfezionare le proprie idee e acquisire competenze utili alla loro realizzazione. Dopo una presentazione svoltasi con lo schema dell’elevator pitch, sono state selezionate 6 superfinaliste. Queste il 14 dicembre si sono sfidate in una ulteriore sessione di pitch, da cui sono uscite le startup vincitrici.
Le start up vincitrici
Come detto il premio per il Centro Nord è stato aggiudicato a Bed and Care, startup laziale operante nel campo del turismo sociale. La loro idea è quella di aiutare gli operatori turistici professionali a rispondere in modo sistematico alle richieste dei viaggiatori con esigenze speciali offrendo in tutta Italia, attraverso una piattaforma digitale, servizi di assistenza alla persona e di noleggio ausili. La mission è quella di dare vita ad un modello di turismo assistito e accessibile ottimizzando e rendendo più fruibile l’offerta turistica esistente.
Il premio per il Sud è stato invece vinto dal progetto Smart Donor della start up innovativa a vocazione sociale Moodika di Caltanissetta, che opera nel settore dei servizi alla persona. Il progetto propone una piattaforma web e mobile per la gestione delle attività dei donatori di sangue e per l’ottimizzazione delle risorse degli operatori del settore. L’idea è che l’appartenenza alla community online progressivamente si possa fondere con la programmazione della raccolta del sangue: mentre il donatore può programmare, gestire e condividere le proprie attività, l’operatore può informare, premiare e ringraziare i donatori.
Un network che sostiene, e sosterrà, l’imprenditorialità sociale
Diego Visconti, Presidente di Fondazione Italiana Accenture, ha sottolineato come il premio "Welfare che Impresa!" sia una conferma dell’impegno della Fondazione a sostegno della nuova imprenditoria sociale. "Lo facciamo con la consapevolezza che questa sia una delle autentiche miniere da cui attingere per creare le condizioni di sviluppo della nostra economia. Questo avviene attraverso l’attivazione dei territori quali soggetti protagonisti della crescita del nostro Paese e l’utilizzo della tecnologia quale fattore abilitante. Compiamo questi passi con un network di partner: mai come in questo caso l’unione fa la forza”.
Sulla stessa linea è Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco: “oggi è indispensabile ripensare il nostro sistema di welfare sperimentando nuovi servizi e rinnovando quelli esistenti. Questa è proprio la direzione in cui va il nostro Concorso, nato con l’obiettivo di supportare idee imprenditoriali e giovani che sono in grado di produrre benefici in termini di sviluppo delle comunità in settori decisivi come agricoltura sociale, turismo sociale, welfare culturale e servizi alla persona”.
Victor Massiah, Chief Executive Officer di UBI Banca, ha ricordato come il proprio istituto di credito a fine 2011 abbia avviato un percorso strategico attraverso la costituzione di una divisione specialistica, UBI Comunità, per cercare di migliorare sempre di più l’efficacia delle proprie azioni nei confronti dell’imprenditoria sociale e del mondo del non profit in generale. Per UBI questo è "un settore fondamentale, non solo in termini di equità e coesione sociale ma anche per lo sviluppo del nostro Paese. I numero e la qualità dei progetti che ha preso parte al concorso dimostra, ancora una volta, che lo spirito imprenditoriale nei giovani non manca, anche in ambito di imprenditoria sociale”.
Appuntamento dunque alla prossima edizione di "Welfare che Impresa!".