I Futures Studies sono espressione di un approccio di ricerca transdisciplinare che, ormai da oltre 60 anni, ha concepito il futuro come un oggetto di studio. Come suggerisce il sostantivo al plurale, uno degli assiomi di base di questo approccio è che il futuro è ontologicamente multiplo e, soprattutto, non è ancora accaduto mentre lo si studia. I Futures Studies non si pongono l’obiettivo di sviluppare metodi e tecniche che mirano a predire un unico sviluppo, bensì di rafforzare uno sguardo proiettivo e anticipatorio sul presente.
Il bisogno di un sapere strategico
Gli antecedenti degli studi di futuri sono da indagare nelle grandi mobilitazioni avvenute durante le guerre mondiali, come anche nelle crisi economiche cicliche e nelle programmazioni socio-economiche nazionali, che hanno mostrato l’esigenza irrimandabile di un sapere strategico.
Con il tempo, l’accelerazione delle innovazioni tecnologiche e sociali, la consapevolezza di vivere in un mondo a complessità crescente, e infine l’avvento della pandemia, con il suo portato di cambiamenti radicali e tutt’altro che momentanei, ha rafforzato la domanda di un sapere metodologicamente rigoroso capace di dare strumenti nuovi per affrontare il “panta rei”, a partire dal fatto che sia possibile deviare il suo corso.
Già molti anni fa, Gaston Berger (uno dei fondatori dei Futures Studies in Francia), sottolineava che lo scopo è costruire una competenza, più che un insieme puntuale di conoscenze. Si tratta di un’abilità critica, che sonda in maniera sistematica il presente alla ricerca di fenomeni latenti e di tendenze che si caratterizzano per un alto margine di incertezza e impatto, ma allo stesso tempo, che esplora la capacità di aspirare e sedimenta l’abitudine ad agire nel presente sulla base di visioni condivise.
Le competenze necessarie
Elaborare scenari diversificati e/o costruire in maniera sistematica una narrazione condivisa sul futuro in un’organizzazione, sono due tra le attività più comuni dello Strategic Foresight, che non a caso dà il nome alla Academy del Cottino Social Impact Campus e costituisce uno dei pilastri del contenuto formativo proposto.
La caratteristica essenziale del foresight è che adotta metodi di raccolta dati e analisi essenzialmente qualitativi, con uno sguardo a medio-lungo termine (ad esempio 10 anni), dove la materia prima delle narrazioni elaborate è l’interscambio di idee tra diversi tipi di partecipanti: esperti di dominio, decisori, ma anche fruitori, clienti, gente comune. Si tratta di una pratica sempre più radicata nella produzione di politiche pubbliche, come dimostra la presenza di una specifica sezione nel Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, e anche nella formazione strategica dei quadri di aziende di varie dimensioni.
Perché, in conclusione, formarsi su Futures Studies e Strategic Foresight? Perché offrono uno sfondo teorico e una cassetta degli attrezzi già validata in diversi contesti scientifici ma anche operativi su cui poggiare una nuova capacità di interpretazione della realtà, finalizzata alla sua trasformazione. Vuoi saperne di più sulla Foresight Academy?