Tra vantaggi fiscali e nuove esigenze dei lavoratori, se c’è un settore su cui tutti scommettono è quello del welfare aziendale. Dalla previdenza integrativa alle convenzioni con la palestra più vicina all’ufficio, passando per asili nido e buoni acquisto, il mondo dei cosiddetti flexible benefits è in espansione vertiginosa.
Non è un caso che Generali Italia, leader nel settore dell’assistenza sanitaria integrativa, abbia comunicato ai sindacati l’intenzione di costituire una nuova società di servizi dedita alla gestione e allo sviluppo di nuovi prodotti, assicurativi e non, che gravitano nell’ambito Wealth&Health. Una nuova realtà che dovrebbe portare all’assunzione di 60 nuove figure in un anno, più altre 40 opzionali.
Un mondo in fermento, insomma, che si traduce in assunzioni. Quali profili cercano queste imprese? Secondo Massagli, Presidente di Aiwa (Associazione Italiana Welfare Aziendale), realtà di cui abbiamo parlato in un nostro articolo, «in primo luogo informatici. Questi servizi si basano su software raffinati che hanno bisogno di programmazione e manutenzione. Poi c’è l’ambito commerciale. Il lavoratore non è un semplice venditore, ma un vero e proprio progettista di piani di welfare. Deve interpretare le esigenze dell’azienda cliente, interfacciarsi con i direttori del personale e con gli uffici amministrativi, quindi non basta che conosca il prodotto, ma ha bisogno di competenze trasversali che tocchino l’ambito fiscale, il diritto e la psicologia del lavoro». Non va poi dimenticato l’ambito del customer care. «Oggi è un settore che può sviluppare 3-400 nuovi posti l’anno. Ma destinati senz’altro a crescere» conclude il presidente di Aiwa.
Società di welfare, si cercano giovani per gestire i piani
Adriano Lovera, Il Sole 24 Ore, 10 ottobre 2017