Fondazione ULAOP-CRT Onlus1 è un laboratorio di idee e di progetti diretti a promuovere una cultura condivisa della genitorialità in collaborazione con le Istituzioni e a beneficio delle famiglie. La sua azione muove dalla consapevolezza che un buon sistema di politiche di conciliazione vita-lavoro possa avere un impatto positivo sia dal punto di vista economico in termini di produttività delle imprese sia dal punto di vista sociale in termini di benessere dei lavoratori. Tale riflessione è nata grazie alla ricerca del 2018 “Investire nella genitorialità”, affidata all’ Università degli Studi di Torino, ed è maturata durante la pandemia con l’analisi su “Un welfare aziendale a supporto della genitorialità” promossa in collaborazione con la Regione Piemonte e l’Associazione Social Value Italia.
Lo scorso 20 giugno sono stati presentati a cura della Fondazione i risultati più significativi grazie agli interventi della Prof.ssa Anna Cugno dell’Università degli Studi di Torino, del dott. Federico Gerbaudi della Regione Piemonte, del dott. Federico Mento di Social Value Italia, della dott.ssa Splendore Durante, psicologa e psicoterapeuta, della dott.ssa Roberta Delbosco di Fondazione CRT e con il contributo della prof.ssa Franca Maino, direttrice di Secondo Welfare. Di seguito si propongono alcuni degli spunti emersi.
Welfare aziendale e genitorialità in Europa e in Italia
Come detto la collaborazione tra Fondazione Ulaop e l’Università degli Studi di Torino ha portato alla stesura di un rapporto di ricerca che affronta il cambiamento sociale imposto dall’emergenza sanitaria da Covid-19 come un’opportunità di progresso in grado di attivare la capacità di resilienza di individui e organizzazioni, guardando alla genitorialità come uno strumento su cui investire per migliorare le possibilità di vita dei soggetti coinvolti (bambini, genitori, comunità). A questo fine, è fondamentale porre attenzione ai bisogni emergenti dei genitori, fin dal disegno della strategia di welfare e interrogarsi sul significato attribuito al concetto di promozione della genitorialità, perché influenza il raggiungimento dello scopo.
Assumendo un’accezione ristretta, il supporto alla genitorialità si dirige a rafforzare le competenze di madri e padri (e talvolta delle persone chiamate a fare le loro veci) grazie all’arricchimento e al rafforzamento delle loro competenze. Il risultato è perseguito a mezzo di interventi informativi ed educativi, di formazione e consulenza, nonché il sostegno materiale e psico-sociale, in setting formali e informali. In una definizione a più ampio spettro, invece, la promozione della genitorialità identifica il variegato insieme di politiche, programmi e misure che possono accompagnare lo sviluppo di una relazione positiva tra genitori e figli, con l’obiettivo di coadiuvare la loro attività di cura e, più in generale, creare condizioni favorevoli all’esercizio del ruolo di genitore. A prescindere dall’accezione sposata, l’elemento che accomuna i due assi di intervento è l’idea di lavorare sui vari tipi di capitale che i genitori devono possedere per garantire il benessere dei figli nell’età evolutiva, accompagnarne l’armonico sviluppo psico-fisico e socio-emozionale, per aumentare le loro possibilità di vita nel medio-lungo periodo.
Queste le linee guida europee in materia di genitorialità positiva, che entrano nel merito degli interventi che gli Stati possono mettere in campo per valorizzare e rafforzare il ruolo genitoriale, attraverso il concorso di tutte le forze sociali (pubblico, privato, terzo settore e mondi vitali): Raccomandazione Spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale (20 febbraio 2013), Raccomandazione Sistemi di educazione e cura della prima infanzia di alta qualità (22 maggio 2019) e Direttiva Equilibrio tra attività professionale e familiare (20 giugno 2020). La loro forza sta nel provare a tradurre in impegni concreti gli obiettivi fissati dal Pilastro sociale dei diritti europei (2017).
In Italia, la normativa fondamentale, che indirizzerà il lavoro in tema di welfare aziendale e genitorialità si trova nel cosiddetto Family Act, la “Legge delega per il sostegno e la valorizzazione della famiglia” (n. 32 del 7 aprile 2022) (di cui Secondo Welfare ha parlato qui e qui, ndr), e nello strumento dell’Assegno unico universale (approfondito qui, ndr), che insieme definiscono anche lo stanziamento dei fondi per l’ammodernamento delle politiche di sistema e per il loro coordinamento con gli altri Paesi europei.
Le misure della regione Piemonte a favore del welfare aziendale e territoriale
A seguito dei risultati prodotti dallo studio condotto dalla Fondazione ULAOP con l’Università e della sinergia con la Regione Piemonte che, al fine di promuovere politiche e misure volte a supportare le famiglie nell’armonizzazione dei compiti familiari e professionali, aveva pubblicato tre bandi in tema di welfare aziendale, si sono create le condizioni per la realizzazione di un incubatore per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi co-progettati con le Istituzioni del territorio e calibrati in base alle esigenze delle famiglie e delle imprese.
Obiettivo dell’intervento è stato quello di contribuire a sviluppare il sistema di welfare piemontese coinvolgendo il tessuto imprenditoriale locale nella progettazione e nell’attivazione di interventi di welfare aziendale e territoriale. Il finanziamento di quasi 4 milioni di euro proposto dal bando della Regione Piemonte “Progettazione e attivazione di interventi di welfare aziendale”, ha permesso ai progetti di singole aziende o di reti di aziende di implementare servizi di welfare aziendale destinati ai propri dipendenti ed eventualmente, estesi anche a collaboratori e cittadini.
Il ruolo fondamentale della Fondazione ULAOP-CRT Onlus, condiviso con la Regione Piemonte è stato quello di avviare un percorso di misurazione dell’impatto sociale delle azioni a favore della conciliazione vita-lavoro che riguarda tutti i soggetti vincitori del bando approfondendo sulle azioni maggiormente finalizzate al supporto alla genitorialità.
Welfare aziendale e genitorialità: la valutazione di impatto sociale
Grazie alla collaborazione con Social Value Italia, che promuove in Italia la cultura e la pratica della misurazione del valore sociale a livello di Pubblica Amministrazione, organizzazioni del Terzo Settore, soggetti filantropici ed operatori economici e finanziari, è stata quindi realizzata un’analisi valutativa che ha reso possibile articolare alcune considerazioni per alimentare il futuro ciclo di policy della Regione e della Fondazione in merito al welfare aziendale e alle politiche di conciliazione.
In primo luogo, tra i servizi previsti dal bando maggiormente attivati troviamo:
- Attività di informazione e sensibilizzazione alla condivisione delle responsabilità di cura attraverso l’istituzione di sportelli
- Telelavoro-smart working
- Iniziative di formazione e informazione inerenti alla salute delle lavoratrici e dei lavoratori
- Servizi aziendali quali maggiordomo, fattorino aziendale, oppure apertura di sportelli pratiche per la consulenza fiscale- contributiva
Le prestazioni che maggiormente hanno risposto in modo efficace ai bisogni dei dipendenti sono proprio i due servizi che sono stati maggiormente implementati (iniziative di formazione e informazione inerenti la salute delle lavoratrici e il telelavoro-smart working). Questo significa che l’analisi dei bisogni effettuata precedentemente ha orientato ottimamente la scelta. Al terzo posto troviamo i servizi di ascolto e supporto psicologico attivati da poco più della metà degli enti consultati. Quest’ultima tipologia in questo momento storico caratterizzato dalla pandemia ha risposto alla necessità di essere supportati e ascoltati rispondendo così a un bisogno rilevante dei dipendenti.
Il servizio che sarà sicuramente mantenuto da molte realtà, anche al termine del finanziamento regionale, è quello dello smart working, incentivato e oramai consolidato anche a causa della pandemia. I lavoratori hanno ben recepito questa nuova modalità di lavoro intravedendo in essa opportunità di una maggiore conciliazione dei tempi di lavoro con la propria vita familiare.
Un altro servizio è quello del maggiordomo aziendale e/o sportelli per pratiche individuato da circa il 20% delle imprese e molto utile per quei dipendenti che non possono svolgere il lavoro in modalità smart working. Ritenute importanti anche le Iniziative di formazione per migliorare la qualità di vita dei lavoratori informazione-sensibilizzazione.
Infine, i servizi di sostegno psicologico hanno sia riscontrato forte interesse tra i lavoratori e lavoratrici, risultando anche efficaci nell’accrescere il benessere complessivo dell’organizzazione. Quindi, per alcune realtà interpellate il rapporto con lo psicologo aziendale verrà consolidato e reso strutturale, ma solo qualora il budget aziendale lo contempli.
Come le imprese possono davvero supportare la genitorialità
Il risultato fondamentale che il percorso di studi e il monitoraggio coordinati da Fondazione ULAOP-CRT hanno posto in evidenza è come i tempi siano maturi per pensare a misure di welfare aziendale che non sostengano solo le mamme, ma entrambe le figure di riferimento del bambino, solo così si agirebbe in maniera completa su tutto il nucleo familiare. È importante, inoltre, aprire una riflessione sul tema della comunicazione e informazione dei servizi ai dipendenti, sia presenti a livello territoriale sia interni all’azienda. L’ azione, al pari della formazione sul welfare management, dovrebbe essere perseguita per ottenere i migliori risultati possibili e diffondere la cultura del welfare aziendale.
Note
- La Fondazione ULAOP-CRT Onlus nasce nel 2018 quale evoluzione del percorso intrapreso nel 2010 dall’Associazione Ulaop Onlus. È un laboratorio di idee e di progetti diretti a promuovere una cultura condivisa della genitorialità, dell’educazione e della cura della prima infanzia condivisa con le comunità di riferimento, in collaborazione con le Istituzioni e a beneficio delle famiglie. È un hub di innovazione sociale in cui sperimentare azioni family friendly in linea con le politiche di welfare di Fondazione CRT, che ne è il socio fondatore.