Parlare di caregiver oggi è ancora molto difficile. Innanzitutto, è complesso definire chi sono gli aventi diritto alla qualifica di caregiver (familiare, convivente…), così come è difficile definire questa figura rispetto ad altre categorie di prossimità (ad esempio, assistenti familiari, famigliari, infermieri, etc.). Risulta poi necessario non solo considerare gli impatti del caregiving dal punto di vista degli “elementi usuranti” all’interno alla vita dei singoli e di tutte le loro relazioni, ma misurarne il perimetro nell’ambito di una sostenibilità non solo economica, ma anche culturale e sociale. Nasce da questi presupposti il nuovo Quaderno Caregiver che conciliano, numero 14 dei “Quaderni FMV Corporate family responsibility” della Fondazione Marco Vigorelli, curato da Maria Novella Bugetti.
L’interdisciplinarietà a supporto della definizione del caregiver
Il Quaderno si avvale di diverse prospettive di analisi sul tema: giuridiche, organizzative ed economiche, sociologiche, antropologiche e filosofiche, oltre che sanitarie. A queste, affianca best practices sul tema dal punto di vista aziendale, del mondo della consulenza e del Terzo Settore. Ne emerge un impianto che spazia dal tema della vulnerabilità alle sue implicazioni per i lavoratori e le organizzazioni, dagli impatti sulla conciliazione famiglia-lavoro agli aspetti clinici e sociali, dalle politiche al momento presenti all’interno delle aziende ad uno sviluppo professionale della figura del caregiver supportato dal Terzo settore. Più nello specifico, il Quaderno si divide in una parte di Riflessioni e in una parte di Esperienze.
Il ruolo della cura e del caregiver nel contesto contemporaneo
Le Riflessioni si sviluppano attraverso quattro ambiti di riferimento.
Alessia Gabriele e Diletta Giunchedi analizzano dal punto di vista giuridico il contesto socio-economico della cura e i primi tentativi definitori del caregiver informale; ne emerge un’attenzione alle normative di riferimento e il ruolo decisivo del Legislatore caratterizzato da testi normativi ancora frammentari e scarsamente omogenei.
Dal punto di vista economico-organizzativo, dopo aver sottolineato la rilevanza crescente del fenomeno, Guglielmo Faldetta e Giovanni Masino, si soffermano sulle condizioni di contesto e sulle risorse, nonché sugli impatti della cura sui caregiver, sottolineando la necessità di percorsi di studio e sperimentazione in questo ambito, soprattutto all’interno della vita delle organizzazioni.
Isabella Crespi e Sergio Labate riflettono dal punto di vista sociologico, filosofico e antropologico sul significato della cura tra universalità antropologica e lavoro retribuito, per poi concentrare maggiormente l’attenzione sull’ambito del caregiving nelle relazioni familiari e sulle dinamiche della cura nella conciliazione famiglia-lavoro.
Dal punto di vista sanitario, Claudio Pedone a partire dai dati epidemiologici, si sofferma sullo stato di salute dell’anziano disabile, per poi analizzare gli impatti sulla salute del caregiver e a partire dal suo rapporto con l’ambito sociale ed economico.
Il ruolo della cura e del caregiver nel contesto contemporaneo
La parte delle Esperienze dà voce alla prospettiva dell’azienda, del mondo della consulenza e del Terzo Settore.
Il punto di vista aziendale è introdotto da Giordana Cortinovis, Responsabile del Dipartimento di Comunicazione e Marketing per Teva Italia, che grazie all’iniziativa “Ci prendiamo cura”, unisce i benefici della legge 104/1992 a necessità temporanee di cura attraverso varie agevolazioni per i propri dipendenti.
Per quanto riguarda l’ambito della consulenza una testimonianza è quella di Corrado Bottio, tra i fondatori dell’Osservatorio Senior, che dal dialogo con varie aziende (MIDA, Capgemini e Pirelli) ricostruisce la “possibile” conciliazione dei caregiver e le politiche aziendali di supporto oggi in Italia unite a prospettive future di cambiamento.
Infine la voce del Terzo Settore è espressa attraverso le esperienze di Gabriella Facchinetti e Teresa Benvenuto. Facchinetti, infermiera, attualmente direttrice di Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani (RSA) in Proges Cooperativa Sociale, racconta l’esperienza della Fondazione Alberto Sordi nella formazione degli Assistenti Familiari. Benvenuto, segretaria nazionale di Assindatcolf – Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, racconta il ruolo di questa associazione nell’ambito della professione del lavoro domestico, con uno sguardo alla fiscalità, all’equità sociale e a nuovi posti di lavoro.
Primi passi (e) prossimi passi
Il Quaderno raccoglie dunque spunti su alcuni passi da cui partire per sviluppare un’attenzione maggiore alla figura del caregiver, ma evidenzia, già nel suo impianto, possibili prospettive future di approfondimento. Innanzitutto, definire i confini del caregiving, per delimitarne classi di appartenenza e costi. Quindi, analizzare il rapporto del caregiver con la legge 104 e le attuali proposte di legge. Ancora, sottolineare la funzione sociale e non solo individuale del caregiver. E, non da ultimo, sviluppare tutto il tema nell’ambito del Diritto del lavoro e del Diritto di famiglia. Sono solo alcuni degli spunti da cui è possibile partire. Questo Quaderno forse può rappresentare una piccola luce nella riflessione delle aziende e delle organizzazioni, chiamate a mettere a fuoco anche tutto il tema dello sviluppo dei talenti nell’ambito della cura.