Sul Corriere della Sera Dario Di Vico spiega come, nonostante le difficoltà generali determinate dalle crisi, ci sono segmenti del tessuto imprenditoriale e sociale che hanno saputo farsi valere e rispondere alle sfide del presente. Ad esempio ci sono tante aziende che, in un momento in cui le tutele sociali sono state rimesse in discussione, hanno sviluppato esperienze di welfare non statale grazie soprattutto alla contrattazione nei luoghi di lavoro.
Il welfare aziendale inizialmente è partito da alcune esperienze pilota e poi si è allargato a macchia d’olio in moltissime imprese, dalle grandi alle medie. Di recente a persino i contratti nazionali di lavoro impostati dalle centrali confederali — inizialmente sospettose verso il welfare aziendale bollato come paternalistico — hanno recepito questa impostazione. Così si è passati dal carrello della spesa alla copertura delle prestazioni mediche specialistiche e ora al pagamento delle spese educative per i figli dei lavoratori.
Dalle esportazioni all’auto-impiego, così siamo riusciti a tenere
Dario Di Vico, Corriere della Sera, 19 maggio 2014