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Ansaldo Energia, tra le più importanti società industriali italiane, nel corso della sua storia ha sviluppato e introdotto interessanti servizi e prestazioni a sostegno dei propri collaboratori. Dal 2017, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo CCNL del settore metalmeccanico, questi strumenti sono stati rafforzati dalle novità in materia di welfare aziendale previste dal Contratto collettivo. In questo articolo, grazie all’aiuto di Andrea Del Chicca (Responsabile Risorse Umane e Organizzazione), Massimo De Ferrari (Responsabile relazione industriali) e Luciano Maria Gandini (Responsabile comunicazione), andiamo a conoscere l’evoluzione del welfare aziendale di Ansaldo Energia.

La storia del welfare di Ansaldo Energia

“Ansaldo Energia è da sempre attenta al tema delle persone – introduce Andrea Del Chicca, Responsabile Risorse Umane e Organizzazione – il welfare per noi è una moda del momento: da un lato rinforza il patto di fiducia tra azienda e collaboratori e dall’altro è inserito in un sistema coerente di gestione e di sviluppo delle persone. Il welfare è un tessera del più ampio puzzle del Total Rewards aziendale”.

Ansaldo Energia, che rappresenta una delle maggiori imprese metalmeccaniche del nostro Paese, ha da sempre cercato strade innovative per rafforzare il legame con i propri dipendenti. In questa direzione, uno degli strumenti più importanti è senz’altro il Dopo Lavoro che, ormai da alcuni anni, garantisce ai lavoratori una ricca proposta di convenzioni e sistemi di scontistica (grazie a diversi gruppi di acquisto collettivo).

“Il Dopo Lavoro di Ansaldo Energia – ricorda Massimo De Ferrari, Responsabile delle relazioni industriali di Ansaldo Energia – è il terzo in Italia per numero di iscritti. Oltre 8.000 lavoratori, dipendenti di Ansaldo Energia e di altre Aziende del territorio, possono contare su beni e servizi a prezzi agevolati. Si tratta di un meccanismo che da sempre rappresenta lo spirito dell’Azienda e il suo legame verso i suoi collaboratori. Oggi questo spirito è ulteriormente rafforzato da ulteriori e nuovi servizi di welfare aziendale introdotti a seguito del rinnovo del CCNL”.

Il CCNL metalmeccanico: una “spinta” per il welfare aziendale?

Come detto, quindi, le novità previste dal CCNL del comparto metalmeccanico – che, ricordiamo, ha introdotto una cifra a carico dell’impresa (100 euro nel 2017, 150 nel 2018 e 200 nel 2019) destinata al welfare aziendale – hanno prodotto un nuovo impulso. Il management di Ansaldo ha colto al volo questa opportunità: con lo scopo di sistematizzare un piano di welfare duraturo, l’azienda ha previsto un contributo di 250 euro (che si vanno a sommare ai 100 già previsti per il 2017 dal Contratto collettivo) per ogni lavoratore.

“L’Azienda, nel corso del 2017, ha voluto sostenere ed incentivare questa novità contrattuale riconoscendo una parte dell’importo complessivo del Premio di Risultato in servizi di welfare”, dice Luciano Maria Gandini (Responsabile comunicazione di Ansaldo). “La definizione di un vero e proprio piano di welfare strutturato nasce sicuramente dai nuovi obblighi previsti dal CCNL, ma le iniziative per il sostegno e la cura dei dipendenti sono da sempre un elemento centrale per Ansaldo. Il Contratto metalmeccanico ci ha semplicemente dato una nuova opportunità per implementare quello che già facevamo. La sfide in termini di comunicazione interna sono almeno due: da un lato, raggiungere tutti i dipendenti e spiegare loro tutte le opportunità e, dall’altro, comunicare e valorizzare anche gli elementi non retributivi, come la flessibilità oraria, la formazione e così via”.

Per quanto riguarda le misure e i benefit di welfare disponibili per i dipendenti, Ansaldo Energia ha scelto di affidarsi ad uno dei principali provider italiani, Eudaimon (di cui vi abbiamo parlato qui). In particolare, la società che si occupa di servizi al sostegno al welfare aziendale ha messo a disposizione una sua proposta, denominata “Welfare Card”, in grado di integrare ciò che già si applicava in azienda con un’ampia gamma di nuove prestazioni. Grazie all’offerta del provider, i dipendenti di Ansaldo possono ora usufruire di buoni acquisto, voucher e rimborsi per tutte le aree di spesa definite dalla normativa: sanità integrativa, cura e istruzione dei figli, servizi per la non autosufficienza e la disabilità e anche servizi per il tempo libero, sport, viaggi, cultura.

Le opportunità legate al welfare aziendale

Come è ormai noto, grazie alle novità introdotte dalle Leggi di stabilità del 2016 e del 2017, queste misure aziendali consentono all’impresa di migliorare il clima di lavoro, con impatti positivi sulla produttività, ma anche di ottenere sgravi fiscali e contributivi importanti. Questo aspetto è centrale anche per una realtà come Ansaldo. “Il contenimento del costo è certamente un punto a favore del welfare aziendale” – dice De Ferrari – “Ridurre queste prestazioni al solo aspetto fiscale sarebbe limitante. Il welfare aziendale consente al lavoratore di avere un importo da spendere per servizi essenziali e di primaria importanza, che generano un aiuto concreto nella quotidianità. I vantaggi fiscali (per il lavoratore e per l’Impresa) consentono sicuramente di valorizzare ulteriormente il beneficio di tali servizi. In questo senso, il welfare potrà ritagliarsi un capitolo importante nell’ambito del Compensation & Reward”.

Il progetto di welfare aziendale sviluppato da Ansaldo è stato sostenuto anche grazie al coinvolgimento delle rappresentanze sindacali. Anche se inizialmente vi sono stati degli ostacoli da superare – legati in particolar modo al mancato accumulo dei contributi previdenziali per le cifre che riguardano il welfare – il sindacato ha assistito l’impresa nelle varie fasi che hanno accompagnato l’introduzione delle nuove misure. Le RSU, in particolare, hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo di una cultura aperta al welfare in aziende formando e informando tutti i dipendenti in merito alle possibilità di usufruire di servizi e benefit che vanno ad integrare la retribuzione monetaria.