Sul La Stampa Sergio Soave analizza la storia della Fondazione Ferrero, che da oltre trent’anni fa in modo che i pensionati dell’omonima azienda di Alba possano mettere a disposizione le proprie competenze e talenti per il benessere proprio e della comunità nel suo insieme.
Attualmente sono 1800 i "pensionati Ferrero", suddivisi in quaranta gruppi di attività. Una media di 800 presenze giornaliere in Fondazione e una molteplicità di campi di impegno sbalorditiva: c’è il gruppo di accoglienza che governa l’afflusso; quello della biblioteca, coordinato da un’operaia di Treiso innamorata dei libri che in gioventù non poteva leggere; c’è chi fa le adozioni a distanza «per restituire al mondo intero quello che la Ferrero ci ha dato»; ci sono le attività tradizionali da centro anziani: la sala per i giochi di carte, il corso di ballo per le feste domenicali con tanto di orchestrina e clown «autarchici», che però girano anche nelle case di riposo del circondario per portare un po’ di allegria; c’è il gruppo del «Nordic Walking» e delle gite ecologiche.
Alla Fondazione Ferrero la fabbrica diventa comunità
Sergio Soave, La Stampa, 20 marzo 2014