La riforma del lavoro sembra essere finalmente arrivata all’ultimo miglio. Ci voleva un’importante scadenza Ue (il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno) per convincere partiti e parti sociali a posare le armi. Ancora una volta, il «vincolo esterno» ci spinge a fare quei compiti a casa che altrimenti non faremmo: esattamente la tesi di Angela Merkel, che ha molti torti ma non li ha tutti.
Una riforma del lavoro da approvare senza ritardi
Maurizio Ferrera, Corriere della Sera, 22 giugno 2012