Le forbici del supercommissario Enrico Bondi potrebbero tagliare nel medio-breve termine ad Asl e ospedali la bella cifra di 3,237 miliardi di "costi standard" per l’acquisto di beni e servizi non sanitari.
Risparmi tutti da verificare, naturalmente. Bondi, sostengono i governatori delle regioni, non considera i modelli organizzativi locali – in Lombardia ad esempio gli ospedali sono tutti scorporati dalla Asl – né le scelte di esternalizzare o meno le attività o di raggrupparle a carico di una sola Asl. N non considera la mobilità o calcola in maniera sbagliata il bacino di utenza delle Asl, fino ad arrivare a premiare chi dimette di più, con molti ricoveri e spesso impropri se non inutili. Altro che premiare la virtù, accusano i governatori. Quelli del Centro-Nord naturalmente.
Spending review: tagli da 3,2 miliardi sui beni non sanitari
Roberto Turno, Il Sole 24 Ore, 20 luglio 2012