I bassi livelli di apprendimento e gli abbandoni precoci della scuola contribuiscono alla trasmissione delle disuguaglianze tra generazioni e alla loro cristallizzazione geografica. E l’Italia è al terzo posto in Europa per abbandono scolastico, con una percentuale del 12,7%.
Come abbiamo spiegato anche nel rapporto “Contrastare le disuguaglianze educative: partecipazione studentesca e orientamento scolastico”, l’orientamento rivolto agli studenti di ogni ordine scolastico ha un ruolo importante nel rafforzare o indebolire questi fenomeni. Da un lato perché influisce sulla durata e sull’indirizzo di studi scelto – due fattori che a loro volta maggiormente determinano le diseguaglianze educative – dall’altro perché scelte non appropriate aumentano la probabilità di dispersione scolastica.
ActionAid, impegnata nella lotta contro l’abbandono scolastico e le disuguaglianze in Italia, ha commentato le criticità che sono presenti nel sistema educativo italiano partendo dalle nuove Linee guida per l’orientamento, adottate 6 mesi fa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (8 anni dopo le precedenti).
Come emerge dal questionario somministrato dall’organizzazione a insegnanti di scuole secondarie di Palermo, Siracusa e Reggio Calabria, il documento non affronta adeguatamente le disuguaglianze e gli ostacoli che impediscono alle giovani generazioni di accedere a percorsi che valorizzano le loro competenze e aspirazioni. Inoltre, il processo di sviluppo delle Linee Guida non ha coinvolto il mondo della scuola né altri attori rilevanti nel settore; al contempo la politica del Ministero risulta debole e troppo legata a una logica meritocratica. Anche per questo, il finanziamento di 150 milioni di euro che accompagna le Linee Guida, volto a migliorare le attività di orientamento, inclusione e contrasto all’abbandono scolastico, rischia di essere poco incisivo.