Don Arice (Cei), nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini di "Comunione e Liberazione", ha ricordato “che sono 12 milioni gli italiani che rinunciano a curarsi (1 milione in più rispetto al 2015) e che in questi ultimi anni è cresciuta gradualmente la difficoltà di assistenza sanitaria fino a trovare difficoltà a curare patologie anche inserite nei Livelli essenziali di assistenza”.
“Preoccupa”, ha aggiunto don Arice, “una popolazione anziana che conosce su 12,5 milioni di ultrasessantacinquenni ben 3 milioni di non autosufficienti, con 1,2 milioni di anziani affetti da patologie neurodegenerative”. A questo riguardo, don Arice ha sottolineato l’importanza di promuovere un welfare generativo: “occorre anzitutto un umanesimo nuovo che prima di cercare le necessarie strategie perché giustizia, equità, sussidiarietà, siano assicurate per tutti, metta le premesse perché si generino uomini nuovi”. “Accanto a questo – ha concluso – è necessaria una prossimità reale che genera storia e storie e che, mentre lavora per giustizia e legalità non aspetta, ma si rimbocca le maniche e opera perché quell’uomo che incontra sulla strada riceva segni di salute e di salvezza”.
Salute: don Arice (Cei), “anche l’intera nostra società è un ospedale da campo segnato da crisi antropologica”
AgenSIR, 25 agosto 2017