Quasi tutti i quotidiani riportano che la Ragioneria dello Stato, il Dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze che si occupa di predisporre i bilanci e vigliare sull’attività finanziaria e contabile dello Stato, ha “bollinato” la Legge di Bilancio 2023 presentata la scorsa settimana dal Governo di Giorgia Meloni. Si tratta del testo, firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che andrà in discussione prima alla Camera e poi al Senato. Il Parlamento potrà inserire emendamenti, ma eventuali modifiche andranno approvate entro il 31 dicembre se si vuole evitare l’esercizio provvisorio.
Come riporta il Corriere della Sera, da 155 articoli la nuova bozza della Manovra è arrivata a contarne 174. Sul fronte del welfare spicca il riassetto del Reddito di cittadinanza (art. 59) e l’incremento del 50% dell’Assegno Unico Universale (art. 65) per i nuclei familiari familiari con 3 o più figli ma con un ISEE inferiore a 40.000 euro. Nonostante questo aumento dei contributi, spiega Il Sole 24 Ore, il Fondo per l’Assegno Unico sarà ridotto di circa 1,4 miliardi alla luce dei risparmi di quest’anno.
Tutti i giornali enfatizzano il mantenimento della norma che fissa a 60 euro la soglia sotto la quale non c’è obbligo per esercenti e professionisti di accettare i pagamenti digitali con carta e bancomat. Come riporta Repubblica si tratta di un tema importante perché potrebbe essere oggetto di discussione con la Commissione UE.
Nei prossimi giorni analizzeremo gli articoli del testo più strettamente legati ai temi del welfare e, se dovessimo individuare elementi particolarmente interessanti (o controversi), vi proporremo le nostre riflessioni in merito. Bisogna essere tuttavia consapevoli che, come ogni anno, molte cose potrebbero cambiare rispetto al testo definitivo che sarà approvato dal Parlamento. È dunque probabile che rimanderemo analisi approfondite all’inizio del prossimo anno.