Più asili nido e più posti nelle scuole materne favoriscono l’occupazione femminile. Il rapporto, per molti scontato, tra la maggiore presenza e fruibilità di servizi per l’infanzia e la riduzione dei livelli di disoccupazione femminile è stato recentemente evidenziato da un’indagine effettuata dalla Fondazione Openpolis.
La ricerca evidenzia come nelle regioni (come Valle d’Aosta, Umbria, Emilia Romagna e Toscana) in cui la presenza di asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia arriva al 33% dei bambini da zero a tre anni il tasso di occupazione femminile supera il 60%. Allo stesso tempo, le regioni con meno occupate sono quelle dove questi servizi sono meno sviluppati: Campania, Sicilia, Calabria e Puglia.
Il confronto tra il nostro Paese e il resto delle nazioni europee è però impietoso. In particolare, in Italia le donne tra 20 e 49 anni senza figli lavorano nel 62,4% dei casi, contro una media europea del 77,2%. Tra le donne con un figlio, le italiane lavorano nel 57,8% dei casi, contro l’80,2% nel Regno Unito, il 78,3% in Germania, il 74,6% in Francia.
Occupazione femminile? Cresce grazie a nidi e materne
Lorenzo Maria Alvaro, Vita, 2 maggio 2019