L’Ocse pone l’Italia agli ultimi posti al mondo per le competenze fondamentali necessarie a muoversi nel mondo del lavoro e della vita sociale. A dirlo l’ultima classifica sulle competenze principali stilata dall’Ocse e diffusi dall’Isfol.
Tra i 24 Paesi più industrializzati siamo ultimi in classifica per competenze alfabetiche (lettura e comunicazione), e non va molto meglio se si guarda alla capacità di far di conto, con il penultimo piazzamento. Gli italiani, in una scala che va da zero a 500, nelle abilità alfabetiche, fondamentali per vivere e lavorare, riescono a raggiungere un punteggio pari solo a 250, contro una media Ocse di 273.
Secco il commento del Ministro del Lavoro e del Welfare Enrico Giovannini: "Molti non hanno le conoscenze minime per vivere nel mondo in cui viviamo e non costituiscono capitale umano su cui investire per il futuro". "Quelle cifre ci mostrano quanto siamo indietro in termini di capitale umano e di occupabilità. La responsabilità di questa situazione" ha concluso "è di tutti".
"Questi dati" ha commentato il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza "sono allarmanti e impongono un’inversione di marcia: desta particolare preoccupazione la condizione dei cosiddetti Neet, giovani che non studiano né lavorano: l’abbandono precoce dei percorsi di formazione rischia di pregiudicare il loro futuro, i dati Ocse lo dicono chiaramente. Così come è evidente che in Italia c’è un capitale femminile sottoutilizzato sul piano professionale, uno spreco di risorse e talenti che il nostro Paese non può più permettersi”.
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Repubblica, 9 ottobre 2013
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