Negli ultimi anni, la Citizen Science, ovvero la scienza che prevede la partecipazione attiva dei cittadini, ha guadagnato un ruolo centrale nell’ambito ricerca scientifica. Questa metodologia, che coinvolge i cittadini insieme agli scienziati nella raccolta e analisi di dati, è infatti diventata uno strumento potente per affrontare nuove sfide globali e locali.

L’Università degli Studi di Ferrara, l’Università degli Studi di Milano e l’Università del Salento stanno conducendo un progetto pionieristico proprio per capire come la Citizen Science possa avvicinare i cittadini alle tematiche di well-being e sostenibilità e renderli parte integrante di ricerche scientifiche rigorose nell’ambito della ricerca sociale.

Il suo nome è CITYBLE – Developing Two-Sided Citizen Analytics for the Sustainable Digital Society e intende capire quali nuove forme di analisi dovrebbero essere sviluppate per affrontare e tenere in considerazione lo sviluppo sostenibile e il benessere della società globale nell’era digitale. E, soprattuto, come i cittadini come possono contribuire a tale analisi e sforzo decisionale sfruttando un processo partecipativo potenziato dalla tecnologia.

Andiamo a conoscere meglio questo progetto partendo dal tema che affronta e dalla metodologia che adotterà per approfondirlo, guardando in particolare alle implicazioni nell’ambito del welfare.

Cos’è la Citizen Science? Un approccio scientifico inclusivo e partecipativo

La Citizen Science si basa sull’impegno volontario dei cittadini che raccolgono dati utilizzando diverse tecnologie e metodologie, spaziando da fonti multimediali a informazioni geospaziali e autosegnalate. Questa partecipazione non richiede competenze specifiche, il che rende la Citizen Science uno strumento inclusivo che può coinvolgere ampie fasce della popolazione. Grazie alla sua natura collaborativa, questo approccio infatti favorisce la discussione e l’interazione su temi che impattano direttamente le comunità locali.

I progetti di Citizen Science sono stati utilizzati con successo in vari ambiti, tra cui la pianificazione urbana, il monitoraggio della qualità dell’acqua, l’osservazione ambientale e l’analisi della salute fisica e della qualità della vita. Tuttavia, la raccolta di dati su larga scala presenta anche sfide significative, come l’affidabilità delle informazioni raccolte e la conformità agli standard accettati.

CITYBLE: nuove forme di intelligenza sociale per il benessere urbano

Il progetto CITYBLE, come detto, si propone di sviluppare nuove forme di intelligenza sociale applicate alla Citizen Science. L’obiettivo è affrontare sfide complesse e non ancora esplorate, in particolare per quel che riguarda il benessere e la sostenibilità urbana. Fino all’avvento del Covid-19 non si registravano progetti specifici di Citizen Science focalizzati su questi temi, ma le rapide evoluzioni socio-tecnologiche accelerate dalla pandemia, che tuttora stanno trasformando la società globale, rendendo urgente la necessità di risposte efficaci da parte dei policy maker.

Misurare il benessere è infatti diventato sempre più rilevante, ma i dati ufficiali spesso non sono sufficienti per monitorare gli obiettivi di sostenibilità, spesso a causa di lacune tecniche e politiche. La crescente preoccupazione per la sostenibilità e l’adozione esponenziale delle tecnologie digitali amplificano la necessità di costruire nuove forme di intelligenza sociale, attraverso appunto lo sviluppo della Citizen Science in chiave di Citizen Analytics. Questi approcci possono influenzare le decisioni pubbliche, aumentare la consapevolezza dei cittadini su questioni sociali e scientifiche, ma anche creare nuovi approcci per la rendicontazione e il monitoraggio sociale.

Per perseguire questo obiettivo di conoscenza, il progetto CITYBLE cercherà di rispondere ad alcune domande di ricerca:

  • cosa si intende per benessere sociale e sostenibilità urbana dei cittadini?
  • Quali nuove misure e  analisi dovrebbero essere sviluppate per ottenere degli indicatori che permettano di misurare lo sviluppo sostenibile e il benessere della società globale nell’era digitale?
  • Come possono i cittadini contribuire alla creazione di tali misure e indicatori sfruttando un processo partecipativo potenziato dalla tecnologia?
  • Quali i suggerimenti per i policy maker derivanti dalla ricerca e dall’approccio Citizen Science?

Rispondendo a questi quesiti, intende raggiugnere alcuni risultati concreti:

  • definire un quadro di misure e analisi relative ai cittadini;
  • generare un sistema di intelligence e analisi prodotte dai cittadini;
  • sviluppare una piattaforma integrata di analisi per supportare le decisioni e le azioni politiche in termini di sostenibilità e benessere individuale e sociale;
  • produrre una serie di raccomandazioni di politica pubblica, volte anche a sensibilizzare attori pubblici ed istituzioni sulla sostenibilità, sulla società digitale e sul benessere dei cittadini.

L’attenzione alla dimensione del welfare

La digitalizzazione dei dati raccolti attraverso la Citizen Science, come detto, può permettere di assumere decisioni su misura, riducendo la distanza tra i bisogni sociali dei cittadini e i servizi pubblici implementati. Questo processo di digital welfare implica però il rafforzamento delle partnership pubblico-private (anche) nella raccolta dati, soprattutto a livello locale, per ottimizzare i processi di progettazione dei servizi.

Un’analisi di esempi già presenti sul territorio europeo mostra che l’interesse e le iniziative di Citizen Science proveniente dal mondo accademico, con un aumento ragguardevole dal 2000 per progetti che riguardano la raccolta dati sulla biodiversità, anche urbana. Un tale trend di crescita mostra che c’è necessità e ci sono opportunità per applicare e (ri)definire i modelli di Citizen Science e Citizen Analytics anche in chiave di sostenibilità e benessere sociale.

In questo senso il progetto CITYBLE intende svolgere una funzione innovativa e applicare la Citizen Science per migliorare il benessere e la sostenibilità urbana. La partecipazione attiva dei cittadini nella raccolta e analisi dei dati può infatti fornire informazioni preziose per i policy maker, promuovendo decisioni più informate e servizi pubblici più efficaci. In un’era di rapide trasformazioni socio-tecnologiche, la Citizen Science e gli sviluppi in chiave di Citizen Analytics offrono un’opportunità unica per affrontare le sfide globali con un approccio inclusivo e partecipativo.

Il team interdisciplinare di CITYBLE

In questo senso un valore aggiunto di CITYBLE è il coinvolgimento di studiosi accademici che provengono da ambiti di ricerca diversi che, quando integrati, sono in grado di rispondere alle domande ed alle sfide del progetto. A supporto del gruppo di ricerca il coinvolgimento di istituzioni pubbliche (Comune di Ferrara, Comune di Bergamo e Comune di Lecce) e centri di ricerca locali (in particolare il Centro Ricerche Documentazione e Studi Economico Sociali – CDS Cultura OdV di Ferrara) svolge un ruolo prezioso per l’attuazione e lo sviluppo del progetto. Il gruppo di ricerca è così composto:

  • Davide Antonioli (principal investigator), Università degli Studi di Ferrara
  • Asia Guerreschi, Università degli Studi di Ferrara
  • Alessandra Lazazzara, Università degli Studi di Milano
  • Franca Maino, Università degli Studi di Milano
  • Francesca Mochi, Università degli Studi di Milano
  • Alessandro Margherita, Università del Salento
  • Gianluca Elia, Università del Salento
  • Valentina Ndou, Università del Salento

È possibile seguire gli aggiornamenti del progetto sui canali social media di CITYBLE su X, LinkedIn e Instagram.

 

 

Foto di copertina: Generata con DALL·E di OpenAI su prompt di Secondo Welfare