“Ridurre l’ineguaglianza all’interno e fra le Nazioni” è il 10° dei 17 goal fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu, sottoscritta anche dall’Italia, per contribuire a mettere in atto un cambiamento che – da qui ai prossimi 13 anni – dovrebbe portare tutti i Paesi del mondo a cambiare politiche, stili di vita e strategie delle imprese. Un vero e proprio cambio di paradigma, basato sul ripensamento dei sistemi sociali ed economici per conseguire uno sviluppo sostenibile da tutti i punti di vista, non solo quello ambientale. A cominciare dal superamento delle tante disuguaglianze che oggi caratterizzano quasi tutti i paesi, compresa l’Italia.
E questo è anche il tema al centro dell’evento “Italia 2030: che nessuno resti indietro!” (per seguire la diretta streaming clicca qui) che si tiene oggi a Napoli, al Teatrino di corte del Palazzo Reale, e che darà il via al Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS, che si terrà dal 22 maggio al 7 giugno in tutta Italia. In programma ci sono oltre 200 eventi su tutto il territorio nazionale, tra cui un importante convegno sulla povertà e l’esclusione sociale organizzato da Percorsi di secondo welfare per il 29 maggio, a Milano.
“I tantissimi eventi organizzati dai nostri 160 aderenti, da numerose università e da molte altre associazioni in giro per l’Italia sono il segnale di una straordinaria vitalità del nostro Paese e dell’interesse per tematiche da cui non dipende solo il nostro futuro, ma anche il presente, così pieno di incertezze, ma anche di opportunità”, spiega il Presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini, in occasione dell’evento inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile. “I 17 giorni del Festival rappresentano un momento senza precedenti di confronto e condivisione di idee e pratiche virtuose che possono cambiare il nostro modello di sviluppo e, quindi, le politiche, le strategie aziendali e i comportamenti individuali. Alla fine di questa manifestazione, servirà l’impegno di tutti per mettere in pratica le buone idee utili per portare l’Italia, e non solo, su un sentiero di sviluppo sostenibile”.
Il tema delle disuguaglianze, scelto per l’evento di lancio del Festival a Napoli è ampio e complesso. Per essere centrato il 10° goal dell’Agenda 2030 richiede, infatti, risultati tangibili in numerosi campi. “Sul tema delle disuguaglianze sociali pesano vari fattori e l’obiettivo della lotta alle disuguaglianze va visto con uno sguardo ampio perché riguarda la povertà, la malnutrizione, la salute, le discriminazioni di genere, l’educazione, la giustizia, l’accesso alle risorse, condizioni abitative e tanto altro ancora. Ad esempio, bisogna tener conto dell’origine familiare, che continua a incidere in modo eccessivo sulla riuscita dei percorsi scolastici e lavorativi dei ragazzi: i figli di genitori con titoli di studio più elevati hanno probabilità assai minori di abbandonare la scuola o di trovarsi nella condizione di non lavorare e non studiare. C’è poi da considerare che la speranza di vita è correlata con il livello di istruzione: a 30 anni di età, in Italia, gli uomini con al massimo la scuola dell’obbligo hanno uno svantaggio nella speranza di vita di 4,5 anni rispetto ai laureati, mentre la differenza è di 2,8 anni tra le donne. Sono molteplici dunque le sfide che siamo chiamati tutti insieme a superare, abbiamo deciso di partire da questo goal perché negli ultimi 30 anni il divario tra ricchi e poveri ha raggiunto livelli elevati in molti Paesi avanzati, tra cui anche l’Italia, come testimoniato dall’ultimo Rapporto Annuale Istat”, dichiara Enrico Giovannini, portavoce ASviS.
L’evento inaugurale si articolerà in quattro sessioni, ciascuna dedicata a un tema specifico: educazione e cultura; sviluppo e imprenditoria; alimentazione e salute; lavoro e welfare. Per approfondire clicca qui.