Rassegna Stampa
Primo Welfare / Famiglia

Come è cambiato il tempo dei genitori con i bambini?

Rivista Il Mulino, 22 dicembre 2017

Sono ormai molte le ricerche internazionali che hanno verificato un aumento, nel corso degli anni, del tempo che i genitori trascorrono assieme ai propri figli. Si tratta di un risultato di grande importanza, considerati i molti benefici che i bambini traggono dal passare del tempo con i genitori. I lavori più recenti hanno infatti dimostrato che l’interazione con mamma e papà ha effetti positivi in termini di risultati scolastici, apprendimento, sviluppo del linguaggio, comportamento.

Studi condotti su singoli Paesi europei e negli Stati Uniti suggeriscono, in modo apparentemente paradossale, che a trascorrere più tempo con i figli siano i genitori altamente istruiti, ovvero colori i quali da un punto di vista strettamente economico hanno più da perdere a lavorare di meno per passare più tempo con i bambini. Il loro comportamento è tuttavia in linea con il diffondersi di nuove ideologie relative al comportamento genitoriale che promuovono il tempo con i bambini non solo per i benefici per questi ultimi, ma anche come elemento di distinzione tra classi sociali. 

L’articolo, pubblicato dalla rivista de Il Mulino, racconta alcune importanti tendenze. In primo luogo, a discapito dello stereotipo del “genitore moderno” troppo preso dalla vita lavorativa per stare con i propri figli, i dati ci mostrano un crescente interesse di madri e padri per le attività di cura dei figli. In secondo luogo, sebbene questo risultato sia generalizzato a genitori con livelli di istruzione differenti, l’aumento osservato nel corso dei decenni è più pronunciato tra i genitori con istruzione universitaria, indicando un possibile progressivo aumento dei divari sociali. In terzo luogo, è importante sottolineare come l’aumento del tempo con i figli interessi sia le madri − da sempre le protagoniste nella cura dei figli − che i padri. "Nell’ambito di un welfare come quello italiano che non favorisce la presenza dei padri nella sfera domestica – raccontano – i nostri risultati sono incoraggianti, poiché indicano che, nonostante tutto, la voglia di fare il papà non manca. Resta da vedere se negli anni a venire l’Italia riuscirà a rimettersi al passo con altri Paesi europei che hanno investito in modo significativo in politiche familiari promuoventi un maggior coinvolgimento dei padri nella sfera domestica e quindi, di riflesso, una maggior equilibrio nella divisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne.

 

Come è cambiato il tempo dei genitori con i bambini?

Rivista Il Mulino, 22 dicembre 2017