Il 21 luglio la Camera dei deputati ha votato la proposta di legge delega sull’assegno unico e universale per figli. La misura – che proseguirà ora il suo iter parlamentare al Senato, si spera per essere già approvata in via definitiva – si propone di sostituire e unificare i diversi interventi oggi esistenti per i figli e la famiglia. In particolare, l’assegno unico sarà destinato alle famiglie, selezionate in base all’Isee, per ogni figlio a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età (con un importo ridotto dopo i 18 anni).
Tutte le forze politiche si sono trovate concordi sulla proposta legge: sui 453 onorevoli presenti nell’aula di Montecitorio, i voti favorevoli sono stati 452, i contrari 0 e gli astenuti 1. Come ricordava Vita non profit, il risultato è frutto anche del dibattito parlamentare, dove non sono mancati molti ringraziamenti alle associazioni familiari per il loro impegno a tessere il dialogo e a portare la famiglia come tema centrale dell’agenda politica.
Per quanto riguarda i costi, secondo le prime stime l’abrogazione delle otto misure in denaro destinate alla famiglia attualmente esistenti libererebbe circa 15,5 miliardi di euro. Secondo il relatore della legge, Stefano Lepri (Pd), per finanziare una politica complessa come quella dell’assegno unico serviranno ora circa 6 o 7 miliardi di euro. Come ricordato qualche tempo fa dalla Ministra della Famiglia Elena Bonetti, l’intervento – parte del cosiddetto Family Act – dovrebbe diventare operativo dal prossimo anno.