La crisi dell’economia sta facendo precipitare l’Europa nella «politica dell’ansia». Il disagio sociale è sempre più acuto. Circa la metà delle famiglie (Scandinavia e Germania escluse) dichiara che non ce la farebbe a sostenere una spesa inaspettata di mille euro nei prossimi dodici mesi, più di un terzo si definisce «povero». Come stupirsi se elettori sempre più insicuri puniscono i leader in carica, si rifugiano nell’astensionismo, si lasciano sedurre dalle sirene populiste?
Maurizio Ferrera, Corriere della Sera, 12 maggio 2012