Le sfide urgenti legate alla salute globale stanno influenzando profondamente il modo in cui le persone vivono e lavorano. Parallelamente, l’emergere di una società digitale globale sta ridefinendo le modalità di interazione tra i governi e le loro comunità. Questi nuovi trend socioeconomici richiedono una riflessione sui fattori interconnessi – sociali ed economici, ambientali e psicologici – che contribuiscono al benessere individuale e collettivo. In tal senso il progetto CITYBLE si sta impegnando con  attività di ricerca di Citizen Science (CS), ma anche attraverso la diffusione e la sensibilizzazione su un tema cruciale: il coinvolgimento attivo dei cittadini nelle questioni legate al benessere che li riguardano direttamente. In questo articolo presentiamo i dati preliminari del progetto, esempi di Citizen Science e l’uso di questo approccio nella ricerca scientifica volta a studiare il benessere sociale.

Cos’è la Citizen Science

La Citizen Science si riferisce in modo ampio al coinvolgimento attivo della cittadinanza nella ricerca scientifica (Vohland et al. 2021). Consiste nella collaborazione tra scienziati e cittadini al fine di riprodurre nuove conoscenze per la scienza e la società. I progetti di Citizen Science si basano principalmente su dati raccolti volontariamente dai cittadini, impiegando una vasta gamma di tecnologie e metodologie. Le fonti di dati possono spaziare da fonti multimediali (ad esempio, foto, immagini) a informazioni geospaziali e informazioni auto-riferite (qualitative e quantitative) tramite servizi di Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) ( Jason e Glenwick 2015).

La Citizen Science rende possibile raccogliere e analizzare dati per progetti orientati socialmente ed ecologicamente in modo rapido e conveniente. Allo stesso tempo,  aumenta l’alfabetizzazione dei cittadini e, quindi, soddisfa anche scopi sociali ed educativi. La Citizen Science è particolarmente utile nei contesti urbani, dove vive la maggior parte della popolazione mondiale. Gli abitanti delle città sono infatti presumibilmente più inclini a contribuire a risolvere i problemi che riguardano direttamente il loro ambiente circostante. Le città inoltre sono anche i luoghi in cui si concentrano la maggior parte delle questioni sociali, economiche e ambientali (Cappa et al. 2021).

La scienza dei cittadini rappresenta un approccio innovativo che coinvolge attivamente la popolazione nel processo di ricerca scientifica, aprendo nuove opportunità per rispondere alle sfide urbane e ambientali.

La Citizen Science in Europa

In Europa la Citizen Science ha trovato applicazione in numerosi progetti volti a monitorare la biodiversità, migliorare la qualità dell’aria, e promuovere la partecipazione attiva dei cittadini. Come mostra il grafico a seguire, il numero di progetti che utilizzano CS è in aumento nonché restano attivi per molti anni.


Figura 1. Numero di progetti Citizen Science in Europa ancora attivi dall’anno di creazione (Fonte: EU)

Tra i progetti di Citizen Science finanziati dall’Unione Europea si annoverano:

  • DivAirCity: focalizzato sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico attraverso il coinvolgimento dei cittadini in città come Orvieto e Potsdam.
  • SOCIO-BEE: utilizza sensori indossabili e droni per raccogliere dati sulla qualità dell’aria, stimolando cambiamenti comportamentali.
  • AURORA: una piattaforma che incoraggia l’adozione di pratiche energetiche sostenibili tramite un’app mobile.

La ricerca con i dati europei, come menzionato nel primo articolo pubblicato su Secondo Welfare riguardante il progetto CITYBLE, mostra che le attività si concentrano di meno sul benessere sociale, nonostante l’intenzione sia quella di avere un impatto su diversi obiettivi di sviluppo sostenibile, ma su altre attività (e.g., biodiversità). Tuttavia, come mostra la Figura 2, è necessario ampliare non solo il metodo di raccolta dati della Citizen Science, ma anche la tematica per cui i dati vengono raccolti. Come mostra la Figura 2, nei dati europei, risulta che la tematica maggiormente trattata sia la biodiversità tramite l’uso di monitoraggio da parte dei cittadini. È quindi necessario estendere l’uso del monitoraggio potenzialmente ad altre tematiche e con altri metodi digitali.

Figura 2. Mappa per determinare la modalità di raccolta dati CS (linea orizzontale) per tematica trattata (linea verticale). Fonte: Unione Europea.

Per comprendere meglio la ricerca in che direzione procede su questo tema, si è utilizzato un software di analisi testo è stato possibile scoprire i temi sottostanti (Tabella 1) delle pubblicazioni accademiche ricercando parole chiave quali ”Citizen Science” e “digitale” e simili risultando in oltre 3mila pubblicazioni.

L’obiettivo è stato identificare questi temi latenti dei sommari di queste pubblicazioni sulla base della distribuzione delle parole nei documenti, ottenendo un insieme di argomenti o, più precisamente, una distribuzione di argomenti per ciascun documento. Tale distribuzione rappresenta il grado di presenza di ciascun tema nel documento.

I temi ricorrenti includono l’apprendimento, la sostenibilità ambientale e il coinvolgimento dei cittadini in progetti scientifici digitali e partecipativi. I risultati sottolineano l’importanza della collaborazione tra comunità, scienziati e tecnologia per affrontare sfide ambientali e sociali. Quindi contrario ai dati raccolti dall’UE sui progetti Citizen Science, la ricerca vuole già affrontare l’uso di Citizen Science per altri temi che possono essere usati per l’efficace implementazione per lo studio del benessere sociale, come richiesto da CITYBLE.

I lavori in corso di CITYBLE

CITYBLE non si limita a rispondere alle esigenze immediate di sostenibilità e benessere, ma getta le basi per una società digitale in cui la collaborazione tra cittadini, mondo accademico e istituzioni pubbliche diventa centrale per lo sviluppo urbano. Di seguito, presentiamo due casi in cui il team ha raccolto percezioni su temi sociali importanti e spazio per la raccolta di alcuni dati preliminari.

Il caso di Ferrara: una prospettiva locale

Il 5 aprile 2024, nel centro di Ferrara si è tenuto un incontro pubblico per discutere temi chiave come mobilità urbana, spazi verdi e inclusione culturale. Le osservazioni dei cittadini, raccolte attraverso il Piano Urbanistico Generale (PUG), hanno evidenziato questioni critiche, tra cui:

  • Scarsa accessibilità a luoghi culturali e sociali.
  • Elevato numero di parcheggi nel centro storico.
  • Mancanza di spazi di aggregazione libera.

Le proposte emerse, come l’espansione delle zone a traffico limitato e la creazione di collegamenti ferroviari efficienti con Bologna, sottolineano la necessità di strumenti digitali che facilitino la partecipazione attiva e il monitoraggio dei progressi.

La Notte dei Ricercatori

Altri dati che si stanno analizzando sono quelli raccolti durante la Notte dei Ricercatori tenutasi a fine settembre a Ferrara, a cui ha partecipato anche l’Università di Ferrara e i ricercatori di CITYBLE del Dipartimento di Economia e Management. In questa occasione si è cercato di raccogliere dati sulle percezioni del benessere sociale tramite un questionario – una forma di CS. Alcuni dati preliminari mostrano che la differenza d’età ha un valore essenziale sulla percezione del benessere sociale dei cittadini rispondenti.

I prossimi passi di CITYBLE

Il progetto CITYBLE intende dimostrare come la Citizen Science possa essere un potente strumento per promuovere il benessere sociale, coinvolgendo attivamente i cittadini nelle sfide urbane e ambientali. L’approccio collaborativo tra cittadini, istituzioni e accademia evidenzia l’importanza di sviluppare strumenti digitali e partecipativi per monitorare e migliorare la qualità della vita. Attraverso iniziative locali ed europee, emerge infatti la necessità di integrare le percezioni e le esigenze dei cittadini in strategie più ampie di sviluppo sostenibile. Congiuntamente è necessario ampliare il nostro uso della Citizen Science per altre tematiche come il benessere sociale all’interno dell’ambito lavorativo.

Bibliografia

Foto di copertina: Francesco Ungaro, Pexels.com