Il metodo seguito è stato quello della ricerca-azione che ha stimolato in ogni territorio indagini originali per monitorare e provare a comprendere il fenomeno, sia da un punto quantitativo sia qualitativo, per individuare “percorsi possibili per una migliore giustizia energetica” nell’ottica del concetto “Giustizia sociale e ambientale si conquistano assieme”, una delle “15 proposte per la giustizia sociale” lanciate dal ForumDD nel 2019. L’idea è quella di integrare le politiche sociali e le politiche ambientali così da contrastare gli effetti sociali delle attuali politiche energetiche.
Il Rapporto mette in evidenza diverse questioni. In primo luogo, la necessità di colmare l’assenza di dati: se non si conoscono le dimensioni quantitative, localizzative e qualitative non è possibile mettere in campo politiche in grado di incidere strutturalmente sul problema. Seconda questione: a fianco del rafforzamento del presidio nazionale con politiche più incisive serve costruire presidi locali che lavorino sulla multidimensionalità di un fenomeno che presenta interdipendenze tra aspetti diversi. A questo elemento sono legate anche alcune delle conclusioni/questioni aperte, a partire dalla consapevolezza che la povertà energetica va contestualizzata nel più vasto campo delle povertà e che si inserisce a pieno titolo nel welfare. In questo senso è quindi importante sviluppare politiche sistemiche e interdipendenti, anche con strategie di lungo periodo, per costruire un welfare energetico e non misure isolate e assistenziali come i bonus. Tutti concetti sovrapponibili a quelli esposti nel Rapporto “Frammenti da ricomporre” sulla povertà alimentare, realizzato da ActionAid insieme a Secondo Welfare.
A riguardo, una delle linee di lavoro emerse è la cura da dedicare alle relazioni di prossimità e alla costruzione di capacità nelle persone in condizioni di vulnerabilità e povertà energetica. In questo quadro, per le organizzazioni locali è necessario “imparare gli uni dagli altri” e acquisire nuove competenze trasversali. Da qui la convinzione che le politiche di welfare energetico locale vadano coprogettate e corealizzate con i diversi soggetti coinvolti (attraverso strumenti collaborativi, come ricordato anche nel nostro Sesto Rapporto).