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Linda Laura Sabbadini, statistica sociale ed editorialista de La Stampa, ha commentato per Percorsi di secondo welfare i dati sulla povertà in Italia pubblicati il 13 luglio dall’Istat (qui la nostra analisi dettagliata).

Secondo Sabbadini “la situazione del nostro Paese continua ad essere molto critica: gli alti livelli di povertà raggiunti negli scorsi anni non sono stati minimamente scalfiti”. In questo senso, nonostante i primi, timidi segnali di ripresa economica registrati dall’Italia “il dato più evidente che emerge dalla pubblicazione odierna è che la povertà non cala”.

E se in linea generale non si registra alcuna diminuzione dei livelli di povertà, i dati disaggregati mostrano al contrario diversi aumenti, in particolare per quel che riguarda i giovani. Secondo Sabbadini “i dati evidenziano un incremento cospicuo della povertà assoluta minorile”. “I minori” ha continuato la statistica “sono quelli che dal punto di vista della povertà assoluta hanno avuto l’incremento più grande dall’inizio della crisi: la quota di giovani 0-17 che si trova in questa condizione è praticamente triplicata, e nell’ultimo anno si è registrato un ulteriore peggioramento della situazione”.

Nel 2005 l’incidenza della povertà assoluta tra i minori era al 3,9%, mentre nel 2016 ha toccato quota 12,5%. Tra 2015 e 2016 le persone in povertà relativa nella fascia 0-17 sono passate dal 20,2% al 22,3%, mentre quelle in povertà assoluta dal 10.9% al 12.5%. In termini reali si parla di 2.297.000 minori in povertà relativa (erano 2.110.000 nel 2015) e 1.292.000 in povertà assoluta (erano 1.131.000 nel 2015).

“Questi numeri” ha concluso Sabbadini “richiamano la necessità di implementare con urgenza le misure contro la povertà già varate dal Governo e anzi dovrebbero determinare un consistente aumento del budget in tal senso”. Soprattutto per quel che riguarda le azioni destinate a minori e ragazzi.