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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto (22 ottobre 2019) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale che li ha istituiti, i Progetti Utili alla Collettività, i cosiddetti PUC, entrano nel vivo. I percettori del Reddito di Cittadinanza (RdC) che hanno sottoscritto un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione saranno ora tenuti a svolgere i PUC, per un minimo di 8 e un massimo di 16 ore settimanali, presso il proprio Comune di residenza.

Cosa sono i PUC 
 
Secondo quanto previsto dall’articolo 4 (comma 15) del Decreto Legge che ha istituito il RdC (n. 4 del 2019), i beneficiari della misura sono tenuti a offrire, nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità a partecipare a progetti utili alla collettività. La mancata adesione ai PUC da parte di uno dei componenti il nucleo familiare comporta la decadenza dal Rdc.

Chi è responsabile dei PUC

La titolarità dei progetti spetta ai Comuni che, singoli o associati e raccordandosi a livello di Ambito Territoriale, sono responsabili dell’approvazione, attuazione, coordinamento e monitoraggio dei PUC anche con l’apporto di altri soggetti pubblici e del privato sociale. In particolare, il decreto auspica il coinvolgimento dei soggetti del terzo settore.

Caratteristiche dei PUC

I progetti dovranno essere individuati dai Comuni a partire dai bisogni e dalle esigenze del territorio e tenendo conto delle opportunità che le risposte ai bisogni offrono in termini di empowerment delle persone coinvolte. Le attività previste nei PUC devono intendersi evidentemente complementari, a supporto e integrazione rispetto a quelle ordinariamente svolte dai Comuni e dagli Enti pubblici coinvolti. Questo significa che le attività non devono prevedere il coinvolgimento in lavori e/o opere pubbliche e che le persone coinvolte non possono svolgere mansioni in sostituzione di personale dipendente dall’Ente pubblico (o dell’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi) o dal soggetto del privato sociale che partecipa alla progettazione.

Ambiti di intervento

I progetti potranno essere attuati in una serie di ambiti quali: cultura, sociale, arte, ambiente, formazione, tutela dei beni comuni. L’allegato 1 del Decreto Ministeriale che li ha istituiti riporta alcuni esempi di attività che possono essere previste dai PUC.

Ambito culturale
Supporto all’organizzazione e gestione di manifestazioni ed eventi. In questo caso le attività possono riguardare ad esempio la predisposizione e la distribuzione di materiale informativo, il supporto alla segreteria organizzativa, la messa in opera delle attrezzature, la pulizia degli ambienti, la collaborazione nella rendicontazione; il supporto nella apertura di biblioteche e all’organizzazione di momenti di aggregazione ed animazione.

Ambito sociale
Attività di supporto domiciliare alle persone anziane e/o con disabilità con il trasporto o l’accompagnamento a servizi sanitari (prelievi, visite mediche), supporto per il reperimento di beni di prima necessità; piccole manutenzioni domestiche, pulizia straordinaria di ambienti, tinteggiatura di ambienti e riparazione di piccoli guasti; supporto nell’organizzazione di escursioni e gite per anziani; nella gestione di centri diurni; attività di controllo all’uscita delle scuole, accompagnamento sullo scuolabus degli alunni della scuola infanzia e della scuola primaria, accompagnamento dei minori a scuola in bicicletta o a piedi.

Ambito artistico
Supporto nell’organizzazione di mostre o nella gestione di strutture museali. Le attività possono prevedere la predisposizione e distribuzione di materiale informativo ed il supporto alla segreteria organizzativa; la presenza attiva nelle giornate di apertura, la catalogazione di patrimonio artistico locale; il supporto nella costruzione di piattaforme per la messa in rete di documentazione relativa al patrimonio artistico; l’accompagnamento nelle visite guidate di monumenti e musei.

Ambiente
Riqualificazione di percorsi paesaggistici, supporto nell’organizzazione e gestione di giornate per la sensibilizzazione dei temi ambientali, riqualificazione di aree mediante la raccolta di rifiuti abbandonati, la pulizia degli ambienti ed il posizionamento di attrezzature; manutenzione e cura di piccole aree verdi e di aree naturalistiche, manutenzione dei percorsi collinari e montani, supporto all’organizzazione di eventi di educazione ambientale e di informazione nei quartieri sulla raccolta differenziata.

Ambito formativo
Supporto all’organizzazione e gestione di corsi; supporto per la realizzazione del doposcuola per tutti gli ordini di istruzione; supporto nella gestione di laboratori professionali.

Ambito tutela dei beni comuni
Manutenzione giochi per bambini nei parchi e nelle aree attrezzate, restauro e mantenimento di barriere in muratura e staccionate, pulizia dei cortili scolastici, rimozione di graffiti non autorizzati, tinteggiatura di locali scolastici, pulizia e riordino di ambienti.