La Sicilia è la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia (ne abbiamo parlato qui), in cui è stata formalizzata la costituzione dell’Alleanza contro la povertà a livello regionale. L’Alleanza contro la povertà è un’organizzazione nazionale, nata alla fine del 2013, che mette insieme Terzo Settore, parti sociali e Ong nazionali e internazionali, comuni e regioni uniti dall’obiettivo di promuovere il rafforzamento delle politiche di lotta alla povertà.
A promuovere l’Alleanza regionale siciliana sono stati: Acli, Adiconsum, Arci, Banco alimentare, Caritas, Cgil, Cisl, Confcooperatve Federsolidarieta’, Csvnet, Fondazione Ebbene, Fiopsd, Forum terzo settore, Jesuit social network, Legacoop sociali, Professione in famiglia, Save the children, Uil. Della neonata Alleanza fa inoltre parte ANCI Sicilia.
Riunita lo scorso 21 marzo a Caltanissetta, l’Alleanza siciliana ha individuato le proprie priorità del proprio intervento. In continuità con il lavoro condotto a livello nazionale dall’Alleanza contro la povertà, l’obiettivo di questa nuova organizzazione è costruire un dialogo con l’amministrazione regionale e con gli enti locali finalizzato a delineare un Piano regionale contro la povertà che consenta la piena e corretta attivazione del Reddito d’Inclusione. Questo senza tralasciare la possibilità di prevedere nuove misure e strategie che contengano il fenomeno dedicando particolare attenzione alla formazione, ai Neet e alla povertà educativa.
La neoeletta referente regionale dell’Alleanza Rosanna Laplaca (Cisl Sicilia) ha dichiarato: “abbiamo una grossa responsabilità perché operiamo nella regione con il più alto tasso in Europa di persone a rischio povertà, ben oltre il 41% e abbiamo il dovere di costruire un sistema che faciliti percorsi di sviluppo e non di assistenzialismo preferendo agli interventi tampone misure strategiche. A tal proposito solleciteremo la regione perché siano messe in campo tutte le risorse disponibili e perché si renda operativo un sistema di dialogo e d’intervento che preveda forme di collaborazione sempre meglio coordinate tra enti pubblici e privato sociale.”