A partire dal 1° agosto, la sospensione del Reddito di cittadinanza (RdC) è divenuta realtà per circa 160.000 famiglie. L’Alleanza contro la povertà, network che riunisce 35 organizzazioni impegnate quotidianamente nel contrasto all’indigenza, ha espresso preoccupazione per le ricadute di questa scelta. “Si avvia dalle prossime settimane una fase nuova” spiega l’Alleanza, “nella quale le persone che vivono in una condizione di povertà assoluta e fragilità sociale non avranno altri riferimenti, se non i servizi sociali dei Comuni e le organizzazioni sociali e di volontariato“.
L’Alleanza ha chiesto, da un lato, che la sospensione sia momentaneamente derogata con un prolungamento dell’erogazione del RdC. Dall’altro, che i Comuni siano in ogni caso messi nelle condizioni di far fronte alle richieste di aiuto che arrivano dai cittadini che non potranno più accedere alla misura.
Al di là di queste misure di breve termine, secondo l’Alleanza occorre rivedere l’intero impianto della legge 85/2023 (che ha convertito il cd. Decreto Lavoro) che “cambia” il Reddito di Cittadinanza in attesa della vera e propria riforma attesa per il prossimo anno. A questo scopo, ha prodotto un position paper – a cui ha contribuito anche Secondo Welfare – che contiene analisi e proposte concrete. Verrà presentato in Senato il prossimo 14 settembre. Sul sito dell’Alleanza è disponibile un’anticipazione sintetica in 8 punti.