Rassegna Stampa
Povertà e inclusione

Come funzionano le proposte anti-povertà dei tre principali partiti italiani

Agi.it, 1 marzo 2017

Dopo un lungo periodo di silenzio, l’emergenza povertà irrompe al centro dei dibattiti politici, dentro e fuori gli schieramenti, impegnati in una guerra di proposte per fronteggiare l’indigenza e creare una rete di sostegno per coloro che sono stati esclusi dal mondo del lavoro. Un tema che si fa ancora più caldo nella settimana che vedrà approdare in Aula a palazzo Madama la legge delega sul contrasto alla povertà. Ma quali sono le proposte anti-povertà dei principali partiti italiani?


Il "reddito di cittadinanza" dei 5 Stelle

La proposta presentata nel 2013, prevede aiuti “per un valore pari ai 6/10 del reddito medio equivalente familiare (15mila euro nel 2013), quantificato per la persona singola nell’anno 2014 in euro 9.360 annui e euro 780 mensili”, sostiene il Movimento 5 Stelle. Il beneficio medio “è pari a 12.175 euro l’anno per le famiglie molto povere (con meno del 20 per cento della linea di povertà) e decresce all’aumentare del reddito fino a circa 2.500 euro per le famiglie con redditi compresi fra il 60 e l’80 per cento della linea di povertà”. Il costo stimato è di circa 17 i miliardi di euro.


Renzi e il "lavoro di cittadinanza"

Uno stipendio fisso senza un lavoro? Una negazione del primo articolo della Costituzione e un attacco alla dignità. Ne è convinto Matteo Renzi. La controproposta dell’ex premier è il “lavoro di cittadinanza” per governare l’innovazione: i dettagli della misura dovrebbero essere svelati all’incontro sul programma dem previsto per il 10 marzo a Torino.


Berlusconi punta a un “piano Marshall” per le famiglie

Il ‘nuovo welfare’ di Forza Italia punta alle fasce più deboli, ma Silvio Berlusconi parla di un aiuto ai nuclei familiari anziché alle singole persone. Da qui la definizione “Piano Marshall per le famiglie”. Attraverso lo strumento dell’Isee, ovvero l’indicatore della situazione economica, si punta a individuare una soglia di povertà sotto la quale non è possibile andare e ad integrare il reddito di chi lavora all’interno del nucleo familiare con un assegno di ‘sopravvivenza’. Il piano, che sarà messo a punto nelle prossime settimane, costerebbe circa 10 miliardi.


Come funzionano le 3 proposte anti povertà dei 3 principali partiti italiani

Agi.it, 1 marzo 2017