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Povertà alimentare / Povertà e inclusione

Infanzia a rischio: investiamo sui primi anni di vita

L'Atlante dell’Infanzia a rischio 2024 di Save The Children restituisce la fotografia di un Paese in cui nascono sempre meno bambini e quelli nascono sono sempre più poveri.
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Sempre meno bambini e sempre più poveri. Si potrebbe sintetizzare così quanto emerge dalla XV edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia di Save the Children, quest’anno dedicato al tema “Un due tre… Stella. I primi anni di vita”.

Nel 2023 il nostro Paese ha infatti conosciuto l’ennesimo record negativo per la natalità: meno di 380.000 nuovi nati, come avevamo raccontato qui. Al contempo, la povertà continua a essere presente soprattutto tra i minori, specialmente i più piccoli. La povertà assoluta colpisce il 13,4% delle bambine e dei bambini tra 0 e 3 anni, e circa 200.000 di età compresa tra 0 e 5 anni vivono in povertà alimentare, in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni; quasi un bambino su dieci della stessa fascia d’età ha sperimentato la povertà energetica in case non adeguatamente riscaldate.

L’Atlante racconta questa Italia dei piccolissimi che vengono al mondo in un Paese fragile, in cui l’ascensore sociale sta precipitando velocemente. Un trend che andrebbe spezzato partendo dai primi mille giorni di vita, che sono una grande opportunità per far fiorire interessi e capacità a diventare un percorso a ostacoli, che lascia indietro e penalizza quelli che nascono nei contesti più fragili. Rispetto ai servizi educativi, ad esempio, le famiglie incontrano molte difficoltà: meno di un bambino su tre dagli 0 ai 2 anni trova posto in un asilo nido, un servizio fondamentale per combattere le disuguaglianze che anche le risorse del PNRR non sembrano in grado di colmare adeguatamente, specialmente a livello territoriale tra Nord e Sud.

 

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Foto di copertina: Annie Spratt, Unsplash