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A fine giornata sono molti i panettieri, i piccoli negozianti e i centri della grande distribuzione che si vedono costretti a gettare il pane invenduto. Eppure, come vi abbiamo raccontato più volte negli ultimi mesi, il fenomeno della povertà alimentare nel nostro Paese è sempre più ampio e diffuso. Oltre 4 milioni di persone oggi, in Italia, sono infatti costrette a ricorrere all’aiuto delle mense per i poveri o delle organizzazioni che distribuiscono i pacchi alimentari per rispondere alla proprie esigenze primarie. Mettere in contatto l’offerta di pane avanzato con la domanda di chi quotidianamente è impegnato ad aiutare i più poveri sarebbe quindi fondamentale per contribuire concretamente al contrasto della povertà alimentare. 

E’ da questo assunto che è nata l’idea di Breading, una piattaforma online che mira a creare un circolo virtuoso che eviti lo spreco di cibo, metta in contatto la domanda e l’offerta di pane avanzato e aiuti chi opera a sostegno degli indigenti. Il funzionamento è semplice. Chi avanza pane e altri prodotti da forno potrà segnalare attraverso la rete dove e come recuperarlo, in modo che le organizzazioni che ne hanno bisogno si organizzino per recuperarlo e ridistribuirlo nel più breve tempo possibile. Lo si potrà fare direttamente online attraverso il sito, attualmente in via di realizzazione, tramite una specifica app per smartphone e tablet (che sarà scaricabile a partire dall’autunno) oppure, per andare incontro anche alle esigenze di chi non ha dimestichezza con le nuove tecnologie, con un semplice sms. L’idea è venuta a una decina di giovani che vivono tra Milano e Bergamo. Persone con professionalità e competenze molto diverse, accomunate però dall’impegno nel terzo settore e dalla consapevolezza dei problemi che contraddistinguono molte organizzazioni di volontariato. Hanno scelto di creare una start up, Breading appunto, e hanno iniziato a proporre la loro idea. Finora hanno vinto numerosi premi sulla social innovation e ottenuto anche il plauso del Viceministro Olivero, che si è dimostrato entusiasta dell’idea e che ha promesso di organizzare un tavolo nazionale con le organizzazioni del terzo settore per presentare la piattaforma.

Nelle prossime settimane partirà la sperimentazione a Milano e Bergamo, attraverso cui si potrà comprendere la reale portata dello strumento. E se i risultati saranno positivi niente vieta di guardare più in là del pane. Ogni giorno infatti centinaia di tonnellate di cibo invenduto, soprattutto se fresco, vengono mandate al macero da negozi, ristoranti, mense e altri esercizi commerciali. Esiste una normativa, la cosiddetta Legge del Buon Samaritano, che stabilisce le modalità attraverso cui queste risorse potrebbero essere recuperate, ma spesso manca proprio la possibilità di mettere celermente in contatto domanda e offerta. Nell’anno dell’Expo, che avrà come tema proprio l’alimentazione sostenibile, pensare in grande tuttavia non costa nulla.