Sono sempre più frequenti, drammatici e straordinari gli eventi meteorologici – come ondate di calore, siccità e precipitazioni intense – che mostrano tutta la vulnerabilità dei nostri territori, causando gravi danni di natura idrogeologica, ed al sistema economico e sociale. Accanto a politiche di adattamento finalizzate a proteggere e rendere meno vulnerabili i territori, le comunità e le imprese dagli effetti del surriscaldamento, si devono affiancare interventi non più differibili di mitigazione che agiscano sulle cause del cambiamento climatico.
Cosa ci aspetta, cosa stiamo facendo
Il recente rapporto dell’IPCC (organismo delle Nazioni Uniche che studia il cambiamento climatico) evidenzia come nei prossimi decenni è atteso in tutte le regioni del mondo un aumento degli eventi connessi al cambiamento climatico. Il riscaldamento globale, con un aumento della ptemperatura 1,5°C , porterà un aumento delle ondate di calore. Con un incremento globale di 2°C, gli estremi di calore raggiungerebbero più frequentemente soglie di tolleranza critiche per l’agricoltura e la salute delle persone.
A questo proposito la Comunità internazionale già da tempo è impegnata a intensificare gli sforzi e gli investimenti per contrastare il cambiamento climatico e implementare gli obiettivi di sviluppo sostenibile attraverso un programma d’azione a tutela delle persone, a salvaguardia del pianeta e per una prosperità sostenibile.
In questa direzione la Commissione Europea si è orientata verson una profonda ed estesa trasformazione per poter raggiungere al 2030 una riduzione di emissione di gas climalteranti del 55% rispetto al 1990, e la neutralità climatica al 2050. È una sfida certamente impegnativa. La transizione coinvolge settori economici e filiere produttive, oltre ad implicare nuovi modelli di mobilità, di consumo, di cui devono essere valutati e gestiti gli impatti sociali.
Una partecipazione responsabile
Le politiche di contrasto e di adattamento climatico richiedono una attiva e responsabile partecipazione al processo di cambiamento, oltre che da parte delle istituzioni, anche delle organizzazioni di rappresentanza economiche e sociali, delle comunità e delle persone. Fondamentali sono quindi la consapevolezza ed in convincimenti di tutti i soggetti coinvolti nel processo, che si realizza attraverso un investimento educativo e culturale.
Per governare il percorso saranno necessari investimenti oltre che politiche dedicate per le riconversioni, in un quadro di programmazione europea e nazionale. Rappresentano una rilevante opportunità in questo caso, le risorse e le progettualità del PNRR, connessi ai prossimi programmi operativi per l’utilizzo dei fondi strutturali 2021-2027.
Il percorso di giusta transizione energetica ed ecologica richiede inoltre che vengano considerati gli effetti economici, nel medio e lungo periodo, nei diversi settori coinvolti, con una valutazione degli impatti occupazionali, e la previsione di dedicate tutele per i lavoratori, a partire da specifiche politiche attive.
L’impegno del sindacato
In quest’ottica, accanto ai necessari processi di riqualificazione dei lavoratori finalizzati all’acquisizione di nuove competenze professionali, connesse alla trasformazione e riconversione di una significativa parte del mondo del lavoro, si dovranno valutare adeguati strumenti di protezione, con ammortizzatori tesi ad accompagnare la transizione occupazionale dentro il mercato del lavoro e laddove possibile in uscita con l’individuazione di apposite flessibilità verso la pensione.
Compito del sindacato in tale contesto è valorizzare il lavoro come bene che contribuisce a promuovere lo sviluppo umano. Un lavoro dignitoso, in sicurezza, che ha cura del rapporto tra le generazioni, che si assume la responsabilità di “custodire” contestualmente l’ambiente e le sue risorse, quale bene che non ci appartiene e che va consegnato a chi verrà dopo di noi.
La CISL, come sempre, è pronta ad assumersi le responsabilità che competono ad un’organizzazione radicata e rappresentativa di ampi settori del mondo del lavoro, senza pregiudizi e con la finalità di rendere il paese più dinamico e vivibile, avendo come irrinunciabile criterio di scelta la tutela e la salvaguardia del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Proprio per questo il 13 ottobre la CISL Lombardia organizza un convegno, realizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS, per approfondire il tema della transizione ecologica insieme ad esperti, stakeholder e policy maker. Perché questa sfida si può affrontare solo tutti insieme.