È uscito il secondo numero del 2019 di Rivista Solidea, pubblicazione curata dall’omonima Società di Mutuo Soccorso ed Istruzione del Sociale che nasce allo scopo di condividere idee, conoscenze pratiche e saperi intorno ai temi del lavoro, della mutualità e dei beni comuni sui quali si gioca la sostenibilità del nostro futuro. L’ultimo numero è interamente dedicato al tema della prossimità e degli interventi di welfare che nascono dal basso e sviluppato a livello comunitario. Rivista Solidea si è voluta concentrare su quelle che sono definite "tessere di prossimità", cioè coraggiose azioni collettive che non temono di guardare negli occhi le grandi sfide del nostro tempo: invecchiamento, povertà, solitudine abitativa, opportunità per i giovani, sostenibilità e violenza.
Come si legge dall’editoriale firmato dalla direttrice Stefania Collina, l’obiettivo è quello di mettere in primo piano e valorizzare tutte quelle sperimentazioni che hanno fatto la differenza in termini di qualità della vita quando le persone hanno deciso di unire le forze e costruire, insieme, risposte concrete a bisogni tanto umani quanto imprescindibili. A tal scopo, nella rivista sono ad esempio raccontate storie di piani di recupero aziendali di successo attraverso l’analisi realizzata dal Collettivo di Ricerca Sociale, che ha passato al setaccio le crisi d’impresa e le soluzioni escogitate, negli ultimi anni, in Italia. Il numero approfondisce quindi il tema delle cooperative di comunità, le quali sono viste come uno dei modi più innovativi per dare senso al tema della prossimità attraverso l’idea concreta di favorire l’interesse collettivo, mettendosi al servizio del territorio.
Sono ripresi poi interessanti eventi che si sono tenuti nel corso degli ultimi mesi, come la Biennale della Prossimità di Taranto e la Conferenza Nazionale sulle Periferie di Palermo promossa da Fondazione Bracco e dallo stesso Comune siciliano, di cui anche noi vi abbiamo parlato in questo approfondimento. Ampio spazio è dato poi a progettualità innovative sviluppate a livello territoriale che si sono proposte di rigenerare le periferie urbane rendendole luoghi più facili da abitare, offrire assistenza mutualistica a chi è in difficoltà e non può accedere a cure mediche adeguate, dare una casa a chi, a causa della sua identità di genere, è stato allontanato.
Vi segnaliamo infine che la Rivista dedica spazio, attraverso un’attenta recensione, al volume “Fare rete per fare welfare. Dalle aziende ai territori: strumenti, attori, processi”, scritto da Franca Maino e Federico Razetti, ricercatori di Percorsi di secondo welfare, e edito da Giappichelli (clicca qui per saperne di più).