Il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza lancia un appello perché il Disegno di Legge Delega per la riforma della Long Term Care venga approvato nel prossimo Consiglio dei Ministri del 28 settembre. Dopo la pubblicazione del Manifesto che mette in luce le condizioni chiave e gli obiettivi strategici da raggiungere perché la riforma della non autosufficienza abbia successo, le 52 organizzazioni della società civile che hanno sottoscritto il Patto (tra cui Secondo Welfare) chiedono dunque che l’iter parlamentare possa partire quanto prima.
A rischio, come ci aveva spiegato poche settimane fa Cristiano Gori, c’è infatti una riforma attesa da oltre 30 anni e su cui negli ultimi mesi è stato realizzato un grande lavoro che non va sprecato, anche e soprattutto perché sono milioni le persone – tra anziani, familiari, caregiver e operatori – che sperano in questa riforma. Secondo il Patto “il testo è pronto” e, seppur migliorabile, rappresenta “un buon punto di partenza” per arrivare a un risultato “ambizioso, all’altezza delle aspettative di anziani e famiglie”.
Il Patto sottolinea come sia possibile approvare il Disegno di Legge Delega anche “nell’attuale regime di affari correnti perché si tratta di una riforma prevista dal PNRR”, e farlo mettere il nuovo Governo e il nuovo Parlamento nelle migliori condizioni per “proseguire il percorso di elaborazione della riforma e portarlo a compimento” secondo, appunto, i tempi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Riportiamo di seguito il comunicato completo del Patto.
Il Focus di Secondo Welfare sulla Long Term CareCi stiamo occupano sistematicamente della riforma del sistema della non autosufficienza. Lo facciamo pubblicando ogni settimana articoli e interviste che aiutino a capire meglio le diverse questioni che riguardano la Long Term Care. Sono tutti qui. |
L’appello del Patto per un nuovo welfare
L’assistenza agli anziani non autosufficienti è un settore particolarmente debole del nostro welfare. Per saperlo non è necessario conoscere gli infiniti studi e dati che lo dimostrano, basta sperimentare concretamente la realtà quotidiana della non autosufficienza. Nel nostro Paese, a farlo sono circa 10 milioni di persone tra anziani, familiari e chi li assiste professionalmente. Affinché le cose cambino, questa estesa e dimenticata fascia della società italiana ha bisogno di una buona politica.
Il Governo uscente potrebbe approvare il testo del Disegno di Legge Delega per la riforma nazionale del settore nel prossimo Consiglio dei Ministri, il 28 settembre. Si avvierebbe, in tal modo, l’iter della riforma. Questa è attesa da trent’anni e, nel frattempo, è stata realizzata in tutti i Paesi europei simili al nostro: ovunque ha modificato in profondità questo ambito del welfare, rafforzandolo notevolmente. Il testo è pronto – frutto di mesi di lavoro preparatorio a cui il Patto ha dato un sostanziale contributo – ed è possibile approvarlo anche nell’attuale regime di affari correnti perché si tratta di una riforma prevista dal PNRR.
Pur da migliorare, rappresenta buon punto di partenza: sarebbe fatale disperdere gli sforzi sinora compiuti a favore degli anziani e delle loro famiglie. La sua approvazione in Consiglio dei Ministri è già stata più volte annunciata, sempre senza esito. Tutte le realtà del Patto vivono, dunque, giornate di grande preoccupazione.
Il nuovo Governo e il nuovo Parlamento dovranno proseguire il percorso di elaborazione della riforma e portarlo a compimento, come previsto dal PNRR. Saranno, quindi, chiamati a disegnarne la versione definitiva: l’obiettivo dovrebbe essere un testo ambizioso, all’altezza delle aspettative di anziani e famiglie. Per il Patto, ciò significa una riforma coerente con la propria proposta del “Sistema Nazionale Assistenza Anziani” (recentemente sintetizzata nel “Manifesto per la nuova legislatura” del Patto). Ampio sarà lo sforzo da compiere, sia nel definire i contenuti degli interventi sia nel reperire i nuovi finanziamenti necessari, aspetto sinora non affrontato. La condizione per riuscirci è chiara: la non autosufficienza deve diventare una priorità politica. Questo, per il Patto, è il tema di fondo della nuova Legislatura.