L’invecchiamento della popolazione e la frammentazione dei servizi impongono un ripensamento dell’assistenza agli anziani in Lombardia, dove il modello incentrato sulle RSA e sul coinvolgimento del settore privato richiede ora di rafforzare l’integrazione tra i servizi e potenziare l’assistenza domiciliare integrata per garantire una presa in carico più efficace.
È quando sostengono Franca Maino e Valeria Celestina De Tommaso in un articolo pubblicato su LombardiaSociale.it, in cui esaminano le implicazioni della Legge 33/2023 sul sistema sociosanitario lombardo, evidenziando criticità e prospettive di sviluppo, di cui abbiamo parlato nel recente articolo sull’evento organizzato da Percorsi di secondo welfare e il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza a Milano.
L’articolo mette in luce le opportunità offerte dalla riforma, come il consolidamento di iniziative innovative, tra cui RSA Aperta e i Villaggi Alzheimer, che potrebbero diventare pilastri di un nuovo modello assistenziale. Il successo della riforma secondo le autrici dipenderà dalla capacità di coniugare un coordinamento nazionale efficace con la valorizzazione delle specificità regionali, assicurando un sistema più equo e accessibile per tutti gli anziani non autosufficienti.