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L’Associazione Nazionale Comuni Italiani, durante la 32ª Assemblea nazionale svoltasi a Torino, ha stretto un accordo con QUI! Group che permetterà alle amministrazioni locali di erogare i contributi di welfare sotto forma di voucher sociali. L’obiettivo dell’intesa è evitare la dispersione di denaro pubblico, garantendo destinazione certa ai fondi stanziati per le politiche sociali dei Comuni grazie a strumenti come buoni acquisto, buoni bebè, voucher assistenza domiciliare e mobility voucher

Piero Fassino, Presidente ANCI, ha sottolineato come la crisi abbia accentuato le richieste di aiuto e, conseguentemente, “le politiche di welfare sono sempre più centrali nell’attività amministrativa dei Comuni. Bisogna pertanto andare nella direzione di semplificare la vita ai cittadini e al contempo agevolare il lavoro delle amministrazioni”.

“Raggiungere un benessere diffuso all’interno dei Comuni vuol dire saper orientare i programmi di welfare pubblico nella giusta direzione – ha spiegato Gregorio Fogliani, presidente Qui! Group – anche attraverso servizi che semplifichino la gestione e riducano drasticamente i costi amministrativi, permettano un monitoraggio della spesa dei contributi presso esercizi selezionati e contribuiscano al sostegno al reddito delle famiglie bisognose, consentendo anche un aumento del loro potere d’acquisto. Tutto questo porta ad un circolo virtuoso di creazione di valore economico e sociale per l’Ente, il cittadino e gli esercizi territoriali stessi”. Qui! Group, ha sottolineato Fogliani, si è inoltre impegnata a fornire un supporto ulteriore ai Comuni, garantendo aiuti alle fasce più deboli della popolazione grazie all’attività della propria Onlus. QUI Foundation, nell’ambito del progetto Pasto Buono, collaborerà attivamente con ANCI per recuperare il cibo eccedente da ristoranti, bar, tavole calde e altri esercizi commerciali, ridistribuendolo a famiglie e mense e altri enti caritativi dei territori.

Ora la palla passa dunque ai singoli Comuni, che dovranno decidere se ricorrere o meno alla voucherizzazione dei servizi per garantire un’adeguata offerta di welfare ai propri cittadini. Certo è che se le amministrazioni locali imboccheranno decise questa strada offriranno utili informazioni anche per l’introduzione del Voucher universale per i servizi alla persona, la cui proposta di legge è ferma in Parlamento da oltre un anno. Verificare con mano le potenzialità dello strumento potrà forse far ripartire l’iter legislativo?