Rassegna Stampa
Governi locali / Enti locali / Primo Welfare / Innovazione Sociale

Biblioteche nelle aree interne: tra potenzialità e sfide

Potrebbero essere ottimi centri aggregativi per bambini e ragazzi, ma questo potenziale è attualmente limitato da diversi problemi
< 1 ' di lettura
Salva pagina in PDF
Vai all’articolo

Le biblioteche svolgono un ruolo fondamentale nell’incoraggiare i giovani alla lettura, soprattutto quando collaborano attivamente con scuole e altre istituzioni educative. Oltre al prestito di libri, offrono inoltre spazi per lo studio e l’incontro, oltre alla partecipazione a eventi culturali e ludici, diventando punti di riferimento educativo essenziali. Come abbiamo avuto modo di raccontare a più riprese, le biblioteche possono infatti essere nuovi presìdi di welfare.

Nelle aree interne questo non è però sempre possibile. Caratterizzate dalla distanza dai servizi essenziali e dalla mancanza di spazi di aggregazione, le biblioteche possono essere luoghi ideali gli incontri dei più giovani, ma orari di apertura ristretti (il 45,5% delle biblioteche dei Comuni periferici sono aperte circa 180 giorni l’anno), l’assenza di una adeguata connessione internet e poche risorse economiche e didattiche rendono questo utilizzo poco agevole.

Openpolis in collaborazione con l’impresa sociale Con i Bambini ha analizzato il tema, mettendo in luce come le biblioteche situate nelle aree interne debbano affrontare questi e altri ostacoli significativi. Pertanto per rafforzare il loro ruolo di centri di aggregazione e nelle politiche di contrasto alla povertà educativa è necessario intervenire efficacemente sui fattori che ne limitano il potenziale.

Cosa limita la funzione aggregativa delle biblioteche nelle aree interne
Openpolis, 18 giugno 2024