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Le famiglie sono uno degli ammortizzatori sociali più efficaci in tempo di crisi. Riconoscerne e valorizzarne il ruolo nell’ambito delle politiche sociali – mettendole in rete e promuovendo progetti condivisi – significa quindi sia migliorare la qualità degli interventi che aiutare l’ente pubblico a offrire quei servizi che sempre più spesso non riesce a fornire a causa della mancanza di fondi. Nasce così, a Udine, l’Agenzia per la famiglia, un progetto integrato per rilanciare il welfare locale e realizzare una rete attiva che possa intervenire su un tema complesso e importante come quello degli aiuti alle famiglie.

Il progetto

Il progetto, presentato lo scorso novembre, rientra in un più ampio processo di riforma del welfare locale finalizzato a migliorare, in particolare, l’efficacia delle politiche familiari, politiche che non dovrebbero infatti articolarsi solo in aiuti economici, ma anche in servizi. L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità degli interventi attivando nuove risorse grazie alla collaborazione tra il Comune, il mondo dell’associazionismo e il volontariato; coinvolgere le famiglie nella progettazione delle politiche sociali. Sostenere le famiglie, infatti, significa anche dare loro voce, farle partecipare attivamente nelle attività di policy making.

Si tratterà quindi di una struttura leggera, basata su un modello che prevede un team trasversale, per riorganizzare il sistema in modo da migliorare la partecipazione attiva delle associazioni di volontariato e delle famiglie, facendo attenzione che questo strumento non si riduca ad una mera struttura burocratica.

Il gruppo di lavoro

A questo scopo è stato istituito un apposito Gruppo di lavoro – composto trasversalmente da dipendenti di servizi diversi tra loro, tutti afferenti però al Dipartimento dei Servizi alla persona e alla comunità – con il compito di fare una ricognizione dei servizi per le famiglie esistenti sul territorio e porre le basi per l’istituzione dell’Agenzia per la famiglia, le cui ricerche sono durate circa un anno.

L’ipotesi di lavoro iniziale era basata sulla costituzione di una nuova articolazione organizzativa risultante dall’aggregazione di attori diversificati – secondo il criterio tradizionale della competenza per materia – in un unico soggetto in ragione di un presupposto condiviso di carattere generale: il legame esistente tra lo sviluppo e il benessere della comunità da un lato e il benessere delle famiglie. Una sinergia, quindi, tra politiche e attori uniti da un medesimo obiettivo, quello di sostenere le famiglie.

Il gruppo di lavoro ha, in particolare, lavorato nelle seguenti direzioni: realizzazione di un rapporto sulle diverse forme di sostegno offerte alle famiglie udinesi nel 2012; redazione di una guida alle risorse e ai servizi per le famiglie che raccoglie gli aiuti prodotti non soltanto dall’amministrazione comunale, ma anche di tutte le associazioni sparse sul territorio cittadino; la proposta di una piattaforma programmatica attraverso cui riformare il sistema di welfare locale a favore delle famiglie.

La mappatura dei servizi esistenti: alcuni dati

Sarebbero 89 le forme di sostegno censite nel 2012 erogate da soggetti sia pubblici che non (privato sociale, parrocchie, ecc.). Di questi aiuti, 39 sono sostegni economici diretti (contributi, sussidi, rimborsi, benefici vari), 18 indiretti (sconti, agevolazioni o esenzioni da pagamenti e concessione di beni e servizi, dai buoni taxi al servizio mensa, dai buoni gas alla distribuzione di farmaci), 6 forme di sostegno formativo, informativo e per il tempo libero (centri vacanze, ludoteche, biblioteche). Dai dati emerge che tra gli interventi erogati nell’ambito dell’area pubblica prevalgono le forme di sostegno economico diretto (36%) mentre la maggior parte degli interventi prestati dai soggetti del privato sociale, invece, riguarda gli aiuti consistenti nella concessione diretta di beni e servizi (23%) e azioni formative e iniziative pubbliche (27%). Più nel dettaglio, il settore pubblico si occupa in forma esclusiva della concessione di alloggi, mentre è solo il privato-sociale ad essere al momento in grado di offrire stabilmente un servizio di mensa sociale e di occuparsi della distribuzione diretta di generi alimentari, di vestiario, di farmaci.

La piattaforma programmatica per un nuovo welfare locale

Il Gruppo di lavoro ha elaborato un prototipo di piattaforma programmatica per lo sviluppo di un nuovo welfare locale – prototipo perché modificabile sulla base dei suggerimenti di cittadini, famiglie e associazioni.
Esso prevede, in particolare, la costituzione di una Consulta delle famiglie che dovrebbe collaborare con l’Amministrazione comunale svolgendo funzioni consultive, propositive e attività di progettazione partecipata. Aperta alla partecipazione e al contributo di soggetti pubblici e privati, dovrebbe avere anche la funzione di laboratorio sperimentale per costruire una ragnatela di reti locali ognuna delle quali attivate su singole aree di intervento, ma connessa con le altre attraverso un’apposita struttura di coordinamento cittadino (per ora nominata come Coordinamento delle Reti Locali per le Famiglie). Si tratterebbe quindi di un organismo rappresentativo composto da istituzioni pubbliche, forze sociali, categorie economiche e soggetti culturali che, in accordo tra loro, promuovano l’approvazione e la successiva applicazione di linee guida relative a politiche, servizi e progetti family friendly, allo scopo di rendere la comunità locale più accogliente ed attrattiva per le famiglie e di realizzare un sistema integrato di servizi che riguardi uno spettro sempre più ampio di materie (alloggi, trasporti, servizi scolastici ed educativi, servizi assistenziali, servizi di accesso al lavoro, ecc.).

Oltre alla Consulta, il programma contiene alcune indicazioni per la riforma dell’Isee – attualmente utilizzato in almeno 35 procedimenti del Comune di Udine – volta a conseguire un più efficace sistema di valutazione delle condizioni economiche delle famiglie e attuare politiche sociali e familiari caratterizzate da elevati livelli di equità sociale, sia in termini di accesso ai servizi e alle prestazioni, sia in termini di compartecipazione dei cittadini alla spesa, migliorando il sistema dei controlli di veridicità delle dichiarazioni sostitutive uniche.

Da segnalare, inoltre, la proposta per creazione di uno sportello unico per la famiglia, sempre funzionante secondo il modello della rete, che possa orientare e informare gli utenti sui diritti e i servizi attivi sia sul territorio che a livello nazionale.

Interessante, infine, la proposta di inserire la VIF (valutazione dell’impatto familiare) nella valutazione della attività del Comune e, in particolare, nei suoi processi decisionali.

Riferimenti 

Guida alle risorse e ai servizi per le famiglie del Comune di Udine

Portale dedicato del Comune di Udine

Prototipo di piattaforma programmatica per lo sviluppo di un nuovo welfare locale

Utilizzo dell’Isee nel Comune di Udine: il quadro di riferimento generale, i dati e alcune proposte

Nasce l’Agenzia della famiglia: dal welfare alla rete con il territorio, Udine Today, 22 novembre 2012

Udine, nasce l’agenzia 
comunale della famiglia, Il Messagero Veneto, 21 novembre 2012

 

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