“L’atto finale è arrivato. Il ministro dell’Ambiente e della Sicuirezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha firmato il decreto italiano sulle Comunità energetiche, dopo l’approvazione europea del 22 novembre alla bozza del provvedimento. Il decreto è stato quindi trasmesso alla Corte dei Conti”, ha scritto Avvenire lo scorso 6 dicembre. La notizia non è fresca, ma importante. E avrà conseguenza altrettanto importanti per un settore dai grandi potenziali di crescita.
Il decreto, infatti, prevede forme di incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili ed è costituito da due misure che puntano alla diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sul territorio: un contributo a fondo perduto e una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa. “È un altro passo importante – spiega il ministro Pichetto – verso una vera svolta energetica che attende il Paese”.
“A questo punto, l’unione delle forze per costruire sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili può contare ufficialmente su una cornice normativa chiara e definita. La misura prevede incentivi per 5,7 miliardi – dei quali 2,2 finanziati con il PNRR – tutti destinati ai territori per incentivare la produzione e la condivisione di energia rinnovabile. Dovrebbero essere confermati tutti i punti chiave del testo. Per cui, la potenza finanziabile è pari a cinque Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027. Per le Comunità realizzate nei Comuni sotto i 5.000 abitanti è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente”, spiega ancora Avvenire.
Il provvedimento era molto atteso perché, sebbene di Comunità energetiche si sia parlato molto in Italia, quelle realmente attive erano ancora poche, prorprio a causa di questa incertezza normativa. L’avevamo raccontato anche su Secondo welfare, presentando il caso della CER di Lecco. Il modello ideato sulle rive del lago è molto interessante, ma non è ancora diventato operativo proprio perché il Comune aspettava questo decreto.
Ora, a Lecco come altrove, si può passare all’azione.