In occasione dell’Anno Europeo dei Giovani, la Commissione UE ha pubblicato il report “The impact of the COVID-19 pandemic on the mental health of young people”, una ricerca che analizza come i Paesi europei hanno affrontato le sfide poste dalla pandemia al benessere mentale ed emotivo dei giovani.
In generale, secondo il report, gli Stati membri hanno adottato un approccio proattivo per affrontare il tema della salute mentale dei giovani durante l’emergenza pandemica. Una delle misure più comuni adottate è stata il rafforzamento del supporto psicologico nelle scuole, sia aumentando il numero di psicologi e consulenti a disposizione degli studenti, sia formando il personale scolastico a riconoscere e affrontare i segnali di disagio mentale. Sei sono stati i settori principalmente coinvolti: tutela della salute mentale; educazione; informazione sulle conseguenze della pandemia sul benessere psicologico; lavoro giovanile; tempo libero; sport. L’Italia si è concentrata in quattro settori: quello della tutela della salute mentale, quello a sostegno dell’informazione e sport e del tempo libero.
Secondo il comunicato diffuso dalla Commissione, il nostro Paese ha stanziato 10 milioni di euro per il sostegno psicologico dei e delle giovani. Sono stati previsti fino a 600 euro a chi ha fatto richiesta di aiuto con il Bonus Psicologo per fronteggiare le spese di un percorso terapeutico. A dimostrazione che il Covid-19 ha avuto un impatto senza precedenti sulla salute mentale dei più giovani, si spiega che delle 300.000 domande che sono arrivate al Ministero della Salute per il bonus psicologo, il 43,55% proviene da giovani tra i 18 ed i 35 anni, mentre il 16,62% da minori di età compresa tra gli 0 e i 18 anni. Quasi il 60% della platea complessiva.