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È disponibile il rapporto "Una Garanzia per i NEET. Garanzia Giovani in quattro regioni italiane: Calabria, Lombardia, Puglia, Piemonte" curato da Chiara Agostini e Tommaso Sacconi per il Laboratorio Percorsi di secondo welfare. Il documento è frutto di una ricerca sostenuta da ActionAid Italia, che si è posta l’obiettivo di analizzare la condizione dei NEET e il funzionamento di Garanzia Giovani.


Chi sono i NEET

Nelle rilevazioni europee, il nostro Paese si distingue per avere il più alto tasso di giovani Not (engaged in) Employment, Education or Training, i cosiddetti NEET, che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi formativi. Nel 2019 si trovavano in questa condizione il 12,6 % dei giovani europei tra i 15 e i 29 anni, mentre in Italia il dato arrivava a oltre un quinto della stessa popolazione: il 22,2%, pari a poco più di 2 milioni individui. Il peggior dato dell’Unione Europea.

Il concetto di NEET, che travalica le tradizionali categorie di inoccupazione e disoccupazione per fotografare più propriamente una condizione di non attività complessiva nella fase iniziale del percorso di vita adulta, è nato alla fine del secolo scorso ma ha conosciuto una fortissima diffusione con la crisi economica del 2008. In questo contesto, con l’obbiettivo di garantire un’offerta di lavoro o un’opportunità formativa a tutti i giovani europei in modo da combattere le conseguenze nefaste dei periodi di prolungata inattività in una fase cruciale della formazione del capitale umano, nasce Garanzia Giovani, uno dei primi strumenti europei nel campo delle politiche attive del lavoro.

Garanzia Giovani

In Italia, Garanzia Giovani (GG) è stata la prima politica sistemica con un target specificatamente giovanile dopo la grande crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008. Nata nel 2013, GG ha sviluppato strumenti operativi e sistemi di governance che sono stati alla base delle successive riforme del sistema delle politiche attive del lavoro, innescando processi di innovazione in un settore di policy che ha sofferto, e forse soffre tutt’ora, di problemi strutturali, scarsa capacità istituzionale, poche risorse e perdurante frammentazione delle competenze.

La struttura del rapporto di Percorsi di secondo welfare

Il rapporto, dopo un’analisi del contesto nazionale, del problema di policy e della politica nazionale, si concentra sulla ricostruzione del funzionamento di Garanzia Giovani in quattro contesti regionali: Lombardia, Calabria, Piemonte e Puglia. Sono state infatti le Regioni ad aver concretamente attuato e gestito l’implementazione di Garanzia Giovani, dando vita a modelli, strutture e performance molto diverse.

La metodologia della ricerca ha previsto l’analisi dei dati secondari (principalmente Istat ed Eurostat) e dei documenti ufficiali prodotti dal Governo e dalle regioni nonché, per i casi di studio regionali, 17 interviste semi-strutturate. Le interviste hanno coinvolto le regioni, i Centri per l’Impiego e le Agenzie per il Lavoro, con l’obbiettivo di ricostruire il processo di implementazione della prima fase di Garanzia Giovani e definire delle indicazioni di policy utili allo sviluppo futuro del programma.

Oggi, in un momento in cui la crisi del Covid-19 sembra colpire con ancora più forza il segmento più giovane delle nostre società, conoscere il funzionamento dei Servizi per il Lavoro e imparare dalle lezioni di Garanzia Giovani diventa ancora più utile per poter disegnare prontamente delle risposte credibili ai bisogni di inserimento e attivazione dei giovani in uno scenario economico e sociale caratterizzato da una forte incertezza sul futuro. Il rapporto, auspichiamo, possa dare un contributo in questa direzione.