Terzo Settore

Cos’è il Terzo Settore?

Il Terzo Settore è un insieme eterogeneo di organizzazioni private che operano senza scopo di lucro per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Tali realtà sono caratterizzate dall’impegno per il bene comune e dalla partecipazione attiva della cittadinanza nella promozione di servizi e iniziative in favore delle comunità.

Perché è “terzo”?

Perché svolge funzioni terze differenti rispetto al settore pubblico (Stato e sue diramazioni) e al settore privato (Mercato), colmando sussidiariamente le lacune che questi lasciano nell’ambito dei bisogni, specialmente sociali, dei cittadini. Per questa natura, le organizzazioni che ne fanno parte sono fondamentali per il secondo welfare.

Chi fa parte del Terzo Settore?

Un soggetto di Terzo Settore deve possedere la natura giuridica privata, non avere scopo di lucro, perseguire di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale per l’interesse generale l’attuazione, in attuazione del principio di sussidiarietà. Include dunque una molteplicità di soggetti tra cui citiamo: associazioni di volontariato e di promozione sociale, cooperative sociali, imprese sociali, organizzazioni non governative, associazioni sportive dilettantistiche, società di mutuo soccorso, enti religiosi riconosciuti.

Quali nessi tra Terzo settore e welfare?

Il Terzo Settore integra e amplia il welfare pubblico promuovendo l’innovazione sociale e la partecipazione attiva dei cittadini. Attraverso partnership multi-attore, e in applicazione del principio di sussidiarietà, crea coesione sociale e capitale sociale, genera occupazione e mobilita risorse e servizi che si affiancano a quelli pubblici e del privato for profit. Inoltre, svolge un ruolo di advocacy per influenzare le politiche pubbliche e garantire un maggiore godimento dei diritti sociali.

Di seguito tanti articoli utili per approfondire questo ruolo.

La Commissione Europea vuole indagare il ruolo dei soggetti di intermediazione nei processi di e-inclusione. Per questo sta portando avanti il progetto MIREIA, a cui sono invitate a partecipare tutte le organizzazioni impegnate nel promuovere l'inclusione digitale e sociale. Come? Inserendo la propria organizzazione nella Mappa europea dell’eInclusion.
Una recente ricerca curata da Sebastiano Citroni per conto dal Ciessevi ha analizzato l’evoluzione del mondo del volontariato milanese nel corso degli ultimi anni. Il rapporto riporta numerosi dati riguardanti le modalità operative seguite dalle organizzazioni volontarie, le risorse a loro disposizione, l’approccio alla problematiche contingenti e la natura del territorio in cui esse operano. Ne proponiamo una breve sintesi.
Con l’aggravarsi della crisi economica sono molte le esperienze, soprattutto nel mondo del volontariato, che cercano di affrontare il problema della povertà e dell’esclusione sociale. Tra queste c’è anche l’Emporio di Parma, che dal 2010 cerca di assistere le persone in difficoltà economica e sociale con modalità per molti aspetti innovative. Abbiamo incontrato Sandro Coccoi, coordinatore del progetto Lotta alla povertà di Forum Solidarietà di Parma) e Giacomo Vezzani, vicepresidente dell’associazione CentoperUno Onlus, che si occupa della gestione dell’Emporio.
La Commissione Europea ha dichiarato che l’housing exclusion è forse la manifestazione più seria della povertà e dell’esclusione sociale nella nostra società. Assicurare a tutti i cittadini il diritto alla casa è considerato, quindi, un obiettivo fondamentale per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale. A questo scopo i paesi dell’Unione Europea, sebbene con differenze enormi, hanno messo in atto politiche di social housing che la crisi economica sta rendendo sempre più difficili da sostenere ma, al contempo, sempre più necessarie. Cerchiamo di capire a che punto siamo a partire dal rapporto The Housing Europe Review 2012 pubblicato da Cecodhas Housing Europe.
Attraverso l'intervista a Silvio Valtorta, Segretario Generale della Fondazione della Comunità Bresciana, continuano i nostri approfondimenti sulla filantropia comunitaria nel nostro Paese. Nata nell’ambito del progetto Fondazioni di Comunità di Cariplo, la Fondazione della Comunità Bresciana negli anni ha favorito lo sviluppo di misure innovative di risposta ai bisogni sociali, e garantito forme di intervento sempre più attente alle esigenze della sua comunità. Valtorta ha ripercorso con noi le tappe fondamentali che hanno caratterizzato lo sviluppo della Fondazione, soffermandosi sugli aspetti più significati che ne hanno determinato le modalità operative nel corso di questi primi 10 anni di attività.
La Fondazione San Benedetto di Brescia ha organizzato un incontro pubblico dal titolo "Dal welfare pubblico locale alla welfare society: non lasciamoli soli". Al dibattito ha contribuito Julian Le Grand, Professore di Politiche sociali alla London School of Economics and Political Science, attraverso una video intervista concessa per l'occasione.
Recentemente pubblicati i bandi “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” e “Giovani per il sociale” per sostenere progetti del privato sociale - della durata massima di 24 mesi - finalizzati al rafforzamento della coesione socio-economica nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza.
A cinque anni dall’istituzione del SEIF, il Social Enterprise Investment Fund, il Department of Health britannico ha affidato al Third Sector Research Centre e all’Health Services Management Centre il compito di valutare l’efficacia del programma che dal 2007 distribuisce grants per sviluppare l'impresa sociale nel settore della sanità.
Continuano i nostri approfondimenti sulla filantropia di comunità in Italia attraverso l'esperienza della Fondazione Comunitaria del Ticino Olona. Questa realtà, nata nel 2006 nell’ambito del progetto Fondazioni di Comunità di Cariplo e operante nell’area Nord-Ovest di Milano, ha recentemente presentato il proprio rapporto biennale, in cui sono stati analizzati i molti risultati finora ottenuti e indicate le numerose sfide che la Fondazione si troverà ad affrontare nei prossimi anni di vita, in primo luogo il raggiungimento dell'obiettivo-sfida fissato da Cariplo che dovrà avvenire, nonostante la crisi, entro 31 dicembre il 2016.
Continuano i nostri approfondimenti sulla filantropia comunitaria nel nostro Paese. Dopo l'intervista a Piermario Vello, Segretario Generale di Cariplo, il dialogo con Bernardino Casadei, Segretario Generale di Assifero, e l'analisi di alcune esperienze presenti sul territorio, abbiamo incontrato i vertici della Fondazione della Comunità Veronese, giovane realtà sviluppatasi a Verona nel 2010.
La Rete Banco Alimentare raccoglie annualmente migliaia di tonnellate di cibo da destinare a chi si trova in stato di indigenza, rispondendo a bisogni crescenti cui il settore pubblico fatica a far fronte. La struttura, le modalità operative e le iniziative varate da tale realtà, in particolare l'annuale appuntamento della Colletta Alimentare, rappresentano un interessante esempio di secondo welfare in cui corpi intermedi, istituzioni e cittadini collaborano attivamente per aiutare chi ha bisogno.
Il 9 e 10 novembre si è svolta la XII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, l’evento di AICCON che annualmente riunisce i maggiori rappresentanti del terzo settore, dell’università, del mondo imprenditoriale e delle istituzioni per discutere di Economia Civile.
Nelle scorse settimane ci siamo occupati del volume "La sfida del cambiamento, superare la crisi senza sacrificare nessuno" con cui la Fondazioni per la Sussidiarietà ha definito le caratteristiche, le applicazioni e le prospettive del welfare sussidiario. Mossi dal desiderio di comprendere meglio alcuni aspetti di tale modello abbiamo chiesto a Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, di approfondire con noi alcune questioni relative al modello di welfare proposto. Nel corso del dialogo sono state toccate diverse tematiche legate al volume ma anche argomenti di stretta attualità, come le posizioni recentemente assunte dal governo Monti in materia sociale e le prospettive della Big Society di David Cameron
Continuano gli approfondimenti relativi ai modelli di welfare innovati, che propongono di affiancare alle azioni tradizionalmente garantite da soggetti istituzionali quelle svolte da realtà non appartenenti al settore pubblico. Dopo l'analisi del welfare 2.0 dell'Ufficio Pio di Torino proponiamo l'esperienza del welfare sussidiario, impostato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, le cui caratteristiche sono presentate all'interno del volume "La sfida del cambiamento, superare la crisi senza sacrificare nessuno", curato da Lorenza Violini e Giorgio Vittadini.
Presentata a Roma la Uman Fundation, organizzazione nata con l’obiettivo di “connettere l’Italia con la filantropia internazionale e promuovere un capitalismo più umano” per favorire l’incontro tra le idee imprenditoriali innovative e le risorse economiche necessarie per realizzare concreti progetti di impresa creativa e sociale.