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Terzo Settore

Cos’è il Terzo Settore?

Il Terzo Settore è un insieme eterogeneo di organizzazioni private che operano senza scopo di lucro per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Tali realtà sono caratterizzate dall’impegno per il bene comune e dalla partecipazione attiva della cittadinanza nella promozione di servizi e iniziative in favore delle comunità.

Perché è “terzo”?

Perché svolge funzioni terze differenti rispetto al settore pubblico (Stato e sue diramazioni) e al settore privato (Mercato), colmando sussidiariamente le lacune che questi lasciano nell’ambito dei bisogni, specialmente sociali, dei cittadini. Per questa natura, le organizzazioni che ne fanno parte sono fondamentali per il secondo welfare.

Chi fa parte del Terzo Settore?

Un soggetto di Terzo Settore deve possedere la natura giuridica privata, non avere scopo di lucro, perseguire di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale per l’interesse generale l’attuazione, in attuazione del principio di sussidiarietà. Include dunque una molteplicità di soggetti tra cui citiamo: associazioni di volontariato e di promozione sociale, cooperative sociali, imprese sociali, organizzazioni non governative, associazioni sportive dilettantistiche, società di mutuo soccorso, enti religiosi riconosciuti.

Quali nessi tra Terzo settore e welfare?

Il Terzo Settore integra e amplia il welfare pubblico promuovendo l’innovazione sociale e la partecipazione attiva dei cittadini. Attraverso partnership multi-attore, e in applicazione del principio di sussidiarietà, crea coesione sociale e capitale sociale, genera occupazione e mobilita risorse e servizi che si affiancano a quelli pubblici e del privato for profit. Inoltre, svolge un ruolo di advocacy per influenzare le politiche pubbliche e garantire un maggiore godimento dei diritti sociali.

Di seguito tanti articoli utili per approfondire questo ruolo.

La Fondazione CRC di Cuneo ha approvato il suo Programma Operativo per il 2021. Il documento aggiorna e approfondisce i contenuti del Piano Pluriennale 2021-2024, approvato alla fine dell'anno scorso. Previste erogazioni per 22 milioni di euro allo scopo di sviluppare sostenibilità, comunità e competenze nella provincia di Cuneo.
La pandemia di Covid-19 ha reso ancora più evidenti le lacune del welfare italiano. Per questo, secondo la direttrice del nostro Laboratorio Franca Maino, innovare e includere sono le parole d'ordine per il futuro delle politiche sociali. A tale scopo sarà centrale il ruolo del non profit e del volontariato, che dovranno evolversi per divenire decisivi nel sostegno alle comunità e ai territori.
Fondazione Bracco, in collaborazione con Percorsi di secondo welfare, ha promosso un ciclo di approfondimenti sulle Fondazioni di impresa italiane coinvolgendo osservatori privilegiati, studiosi ed esperti di varie discipline. Il contributo che conclude il ciclo è quello di Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco e presidente e CEO del Gruppo Bracco, leader globale nell’imaging diagnostico e nelle scienze della vita.
La Compagnia di San Paolo ha presentato il suo Piano Strategico 2021-2024 nel corso di un evento virtuale. La Fondazione torinese si propone di collaborare con tutti gli attori - locali, nazionali e sovranazionali - per promuovere un futuro sostenibile incentrato sullo sviluppo delle persone e del bene comune. Il Piano, che prevede erogazioni per almeno 500 milioni di euro, è orientato alla moltiplicazione dell'impatto sui territori.
È possibile rendere visibile il contributo della cultura alla realizzazione dall'Agenda 2030? È la domanda a cui cerca di dare una risposta il documento "Cultura per lo sviluppo sostenibile: misurare l’immisurabile?" di Fondazione Unipolis. Curato da Valentina Montalto, questo volume si propone come strumento di lavoro e riflessione che analizza e traccia possibili percorsi sul tema a partire dalla pubblicazione Unesco “Culture|Indicators 2030".
Recentemente è stato pubblicato il Working Paper 2/2020 della Collana 2WEL, “Verso la Terza Economia: beni comuni, economia sostenibile, nuovi modelli di welfare e imprese di comunità”, scritto da Roberta Caragnano e Stanislao Di Piazza. Abbiamo chiesto al Sottosegretario Di Piazza di raccontarci i contenuti di questo lavoro e, in particolare, le prospettive del “Patto per la Terza Economia” varato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Gruppo Cooperativo CGM sta promuovendo un ciclo di incontri online - dal titolo "Ricomporre per innovare" - che si pone come momento di ascolto e di confronto con i territori che fanno parte della più grande rete cooperativa italiana. Attraverso questo web tour CGM vuole tracciare le linee strategiche di sviluppo futuro e costruire il piano d’impresa dei prossimi cinque anni.
A vent'anni dall'approvazione della Legge 328/2000 è importante riflettere sull'impatto della prima riforma nazionale nel campo dei servizi sociali alla luce della storica marginalità del settore in Italia. Massimo Lori e Flaviano Zandonai lo fanno in un articolo pubblicato su Politiche Sociali/Social Policies n. 3 /2020, analizzando il ruolo delle organizzazioni non profit e del Terzo Settore. Ecco una sintesi dei risultati.
L'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 sta facendo emergere in maniera ancora più forte i limiti del sistema di welfare del nostro Paese. Durante un webinar organizzato da Auser Lombardia la nostra direttrice Franca Maino ha evidenziato come nella nuova normalità post-Covid sarà necessario investire sull'innovazione e sul cambiamento sociale, promuovendo reti e connessioni tra gli attori del welfare.
Roberta Caragnano è co-autrice del Working Paper 2WEL 2/2020 “Verso la Terza Economia: beni comuni, economia sostenibile, nuovi modelli di welfare e imprese di comunità” insieme al Sottosegretario Stanislao Di Piazza. Caragnano ci racconta alcuni aspetti salienti del documento, che approfondisce il contesto di sviluppo del "Patto per una Terza Economia" voluto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’ultimo numero del 2020 di Impresa Sociale, rivista gratuita e edita da Iris Network, è interamente dedicato al tema della valutazione dell’impatto sociale. I contributi della rivista approfondiscono presupposti, strumenti, metodi ed esiti delle esperienze di valutazione attraverso punti di vista differenti.
La pandemia di Covid-19 ha accentuato la necessità di valutare adeguatamente gli investimenti delle fondazioni filantropiche sotto il profilo dell'impatto che possono generare sul territorio e, più in generale, sull'economia del Paese. In questo articolo sono analizzate alcune esperienze delle Fondazioni di origine bancaria negli investimenti correlati alla loro missione sociale.
In questo articolo per la rivista Impresa Sociale Gregorio Arena approfondisce come e perché gli Enti del Terzo Settore abbiano un ruolo fondamentale all'interno della società italiana. Il privato sociale, infatti, contribuisce a dare attuazione al principio di sussidiarietà definito dalla Costituzione, sia collaborando con l'attore pubblico, ad esempio per lo sviluppo di servizi sociali, sia sostenendo le azioni dei cittadini nella cura dei beni comuni.
La Banca Centrale Europea ha raccomandato alla banche del Vecchio Continente di estendere fino al 30 settembre 2021 la sospensione della distribuzione dei dividendi. Per il sistema italiano delle Fondazioni di origine bancaria (Fob) si tratta di un problema non da poco. Parte dei rendimenti patrimoniali che le Fob utilizzano per finanziare le erogazioni territoriali arrivano infatti da dividendi da diverse banche, di cui sono azioniste di primo piano fin dalla riforma Amato del 1990.
Fondazione Cariplo prosegue la sua attività di sviluppo e sostegno di progetti legati all'economia circolare. È stata deliberata la concessione di 13 contributi, per un totale di 3,7 milioni di euro, a iniziative che puntano su questo asset fondamentale. La crisi generata dalla pandemia da Coronavirus ha infatti imposto con ancora più urgenza la necessità di investire in questo campo e ripensare ai modelli di business e filiere.
Le Fondazioni di impresa possono modificare in modo duraturo determinanti ambientali, di salute, di benessere e di sviluppo economico-sociale, ma per farlo devono saper collaborare coi territori assumendo sempre più una valenza di tipo storico-strategico. A dirlo è Gaetano Giunta, Segretario Generale della Fondazione di Comunità di Messina, in questa intervista parte del nostro ciclo sulle Fondazioni di impresa italiane, realizzato insieme a Fondazione Bracco.
Fondazione CRC di Cuneo ha recentemente pubblicato il suo Piano Pluriennale 2021-24. Il documento, approvato dal Consiglio Generale, individua tre sfide e priorità per il futuro del territorio cuneese: la sostenibilità, la comunità e le competenze. Nei prossimi quattro anni almeno 80 milioni di euro saranno investiti in progetti e azioni volti a raggiungere questi obiettivi.