Privati

Secondo l'ultimo report del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i contratti di secondo livello che prevedono premi di produttività sono circa 16.000. Tra questi circa il 53% prevede la conversione del premio in servizi e benefit di welfare aziendale. Nonostante il welfare sia sempre più presente sembrano persistere alcune difformità nella sua distribuzione, in particolare a livello di dimensione aziendale, contesto territoriale e settore produttivo.
Il Gruppo SAVE, che si occupa della gestione degli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, nel corso degli anni ha implementato un complesso piano di welfare aziendale e di azioni per il sostegno ai suoi 450 dipendenti. Dal 2018 è stata introdotta anche la figura del "consigliere di fiducia", professionista che ha il compito di prevenire, gestire e risolvere casi di molestie, mobbing e discriminazioni che si possano verificare nel luogo di lavoro.
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo cercato di alimentare il dibattito riguardante il possibile ruolo degli assistenti sociali nel campo del welfare aziendale. Questo approfondimento, ripercorrendo l’esperienza dell'Alleanza Territoriale per le Famiglie realizzata nel territorio vicentino, si concentra sulle opportunità che il coinvolgimento degli assistenti sociali può avere nel processo di integrazione e co-progettazione dei servizi di welfare.
Qualche giorno fa Flaviano Zandonai e Paolo Venturi, hanno proposto sul nostro sito alcune riflessioni sull'impatto che può generare il welfare aziendale. In questo approfondimento, il nostro ricercatore Valentino Santoni riprende la questione focalizzandosi sulle opportunità (e i rischi) che tale fenomeno può avere in materia di innovazione tecnologica, intermediazione e dis-intermediazione tra domanda e offerta di servizi di natura sociale.
Lo scorso agosto i manager di 181 grandi aziende americane aderenti a 'Business Roundtable' hanno sottoscritto un documento che li impegna a ripensare le proprie decisioni in base all'impatto che queste possono avere sull'ambiente, sulle comunità locali e sul rapporto tra le imprese e i propri stakeholder, in primis i lavoratori. Valentino Santoni ci spiega i principali contenuti di questa dichiarazione di intenti.
Il welfare aziendale ha una grande potenzialità trasformativa che va ben oltre i modelli organizzativi, di servizio e di policy della protezione sociale a cui siamo abituati. A sostenerlo sono Flaviano Zandonai e Paolo Venturi, secondo i quali oggi la sfida per il welfare aziendale sta nell'impatto generato e riguarda pertanto aspetti legati alla dimensione economica e di innovazione tecnologica, ma anche alla capacità di svolgere una funzione di intermediazione sociale fortemente ancorata ai territori in cui si sviluppa.
Flessibilità oraria, lavoro agile e telelavoro sono pratiche comuni in oltre il 90% delle imprese in Finlandia. A evidenziarlo è un recente articolo pubblicato dal sito internet della BBC, il quale evidenzia come tali interventi siano diffusi ormai da decenni anche grazie alla cultura scandinava, basata su fiducia, uguaglianza e pragmatismo.
Il Dipartimento per le politiche della famiglia ha lanciato il bando "#Conciliamo". Attraverso tale intervento saranno destinati 74 milioni di euro per il finanziamento di progetti di welfare aziendale rivolti in via prioritaria all'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro. Potranno partecipare imprese, società cooperative e altri soggetti collettivi con almeno 50 lavoratori a tempo indeterminato. C'è tempo fino al 15 ottobre 2019 per presentare la domanda.
Easy Welfare attraverso il proprio Osservatorio ha recentemente divulgato i dati riguardanti l'andamento delle scelte delle proprie imprese clienti e dei loro lavoratori in materia di welfare aziendale. Grazie a queste stime è possibile analizzare come cambino le scelte dei dipendenti, specialmente in base all'età, al genere e all'importo a disposizione per i servizi di welfare. Ce ne parla Valentino Santoni.
Veronica Mattana è una psicologa del lavoro esperta nel campo delle organizzazioni. Attraverso il suo sito, "LabLavoro", condivide le sue esperienze professionali e alimenta la discussione nei suoi campi di attività; recentemente ha raccolto alcuni degli articoli più rilevanti pubblicati online in un e-book che approfondisce politiche aziendali e pratiche di leadership nel campo del diversity e del disability management. In questo articolo vi raccontiamo i principali contenuti della pubblicazione.
Secondo un recente rapporto pubblicato da Cgil e Fondazione Di Vittorio, che analizza le dinamiche legate alla contrattazione di secondo livello, nel 2017 il welfare aziendale era presente nel 27% degli accordi aziendali, in netto aumento rispetto agli anni precedenti. Secondo la Confederazione dei lavoratori però, permangono forti iniquità nella sua distribuzione. Proprio per questo il sindacato può giocare un ruolo decisivo. Ce ne parla Valentino Santoni.
Il gruppo di lavoro Collettivo Ricerca Sociale si propone di studiare esperienze di crisi d'impresa risolte attraverso forme alternative. I suoi componenti hanno girato l'Italia da Nord a Sud, raccogliendo informazioni e sentimenti in tutte quelle realtà che si sono auto-salvate mettendo in campo piani di recupero della propria azienda. Ne parla Vito D'Ambrosio sull'ultimo numero di Rivista Solidea.
A metà luglio sono stati presentati i dati dell'Indagine annuale sul Risparmio promossa dal Centro Einaudi e Intesa Sanpaolo, che analizza le principali scelte economiche e finanziarie seguite nell'ultimo anno dalle famiglie che vivono in Italia. Vi presentiamo alcuni dei principali risultati emersi dall'indagine, che quest'anno è incentrata sul tema "L'Italia che progetta: le sfide dell’economia, il reddito e le decisioni di investimento".
Il rapporto presentato dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione - che monitora periodicamente il livello di competenze in italiano, matematica e inglese degli studenti italiani - evidenzia un divario importante fra i livelli di apprendimento nel Nord e Sud del paese, che risulta minimo nelle scuole primarie ma cresce quando si passa alle medie e superiori. Ne parla il Forum ANIA-Consumatori all'interno della newsletter "Io&iRischi".
Recentemente si è tornati a parlare molto dei costi legati al welfare aziendale. Un articolo di Repubblica ha proposto una stima del "valore" del welfare aziendale derivante dalla trasformazione del premio di risultato intorno ai 3 miliardi di euro, con una conseguente perdita per lo Stato di oltre 800 milioni di euro in tre anni. Ma come si è arrivati a tali cifre? Possono essere considerate attendibili? Federico Razetti e Valentino Santoni ci spiegano che la questione è più complessa di come appare.