Aziende

I ricercatori di Secondo Welfare, con il supporto della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, hanno realizzato una serie di approfondimenti per raccontare esperienze di welfare aziendale con un forte ancoraggio territoriale. Le abbiamo raccolte qui.
Secondo la direttrice di Secondo Welfare, le imprese che avevano già; un sistema di welfare e conciliazione avviato hanno affrontato meglio la crisi pandemica. Ora però la sfida è la flessibilità.
Il welfare è una opportunità per imprese e lavoratori, ma può innescare possibilità interessanti anche per i territori e le comunità locali generando percorsi di innovazione sociale.
La pandemia di Covid-19 ha determinato enormi cambiamenti nel mondo del lavoro ma nonostante tutto il welfare aziendale continua a riscuotere l'interesse di imprese e dipendenti. Proprio per questo appare ancora più cruciale capire come favorire la crescita di questo fenomeno in maniera equa e sostenibile. È il tema della nostra ultima per Buone Notizie del Corriere della Sera.
Assolombarda ha pubblicato un rapporto in cui vengono specificate le principali scelte assunte nel 2020 da imprese e lavoratori di alcune aree della Lombardia in materia di welfare aziendale. Nell'anno del Covid-19 sembrano essere aumentate le spese sul fronte della sanità integrativa, anche grazie alla presenza di nuove forme di offerta da parte dei provider e degli operatori del settore per affrontare i rischi della pandemia.
A Cortemilia, in provincia di Cuneo, c'è Brovind, società che opera a livello internazionale nel settore dell’automazione industriale. Negli ultimi anni l'azienda ha investito molto nel welfare aziendale e ha scelto di coinvolgere anche il territorio, in particolare realizzando alcune misure in collaborazione con il Comune di Cortemilia e con la filiera dei servizi locale. Quali sono le ragioni di queste scelte? Valentino Santoni ne ha parlato con Paola Veglio, AD di Brovind.
In questa intervista Gabriella Merlo e Michela Allievi dell’Associazione Irene ci raccontano l'esperienza maturata con progetti mirati a diffondere il welfare aziendale anche nelle piccole imprese agricole
Nel Decreto Sostegni è previsto l'aumento del limite per i cosiddetti fringe benefit di welfare aziendale. Come già accaduto lo scorso anno, le imprese potranno destinare ai propri dipendenti specifici servizi di welfare aziendale per un valore massimo di 516,46 euro, il doppio rispetto ai 258,23 euro previsti dalla normativa, totalmente esenti da tassazioni. Un'opportunità che potrebbe aiutare a rilanciare i consumi, ma su cui serve fare anche qualche riflessione.
Tra i benefit offerti dalle aziende ai propri dipendenti sono sempre più diffusi i servizi a sostegno dei familiari anziani e/o non autosufficienti. In questo articolo Massimo De Luca, Direttore dell'Osservatorio Nazionale DOMINA sul Lavoro Domestico, analizza i potenziali benefici e le sfide future di queste misure di welfare aziendale, anche alla luce della pandemia da Covid-19.