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Aziende

Il volume "I contratti di rete. Pratiche di capitale sociale tra le imprese italiane", a cura di Serafino Negrelli e Valentina Pacetti, analizza la diffusione ed il significato del contratto di rete, strumento normativo per l’aggregazione delle aziende. Attraverso la discussione dei dati relativi alla presenza e alle forme assunte dai contratti, da una parte, l’analisi del ruolo degli attori coinvolti, dall'altra, gli autori presentano le reti di impresa come pratica di capitale sociale.
Al termine di una lunga contrattazione tra azienda e sindacati, e dopo l'approvazione attraverso un referendum interno, negli stabilimenti Fincantieri è entrato in vigore il nuovo contratto integrativo, che presenta anche una parte consistente dedicata al welfare aziendale. I contenuti dell'accordo saranno approfonditi nel corso del "Welfare Day", una giornata di incontri per illustrare a tutti i dipendenti il funzionamento delle misure introdotte dal nuovo accordo tra l'azienda e i sindacati.
La maternità non è un ostacolo che indebolisce le aziende ma, al contrario, una opportunità che le rende più forti e competitive. È il presupposto fondamentale su cui si basa maam - maternity as a master, progetto nato dal 2013 che ha sviluppato una innovativa teoria di cambiamento in cui le competenze genitoriali diventano la base per ripensare nel profondo l’organizzazione del lavoro e la dimensione della leadership. Ne abbiamo parlato con Valeria Farina.
Il Colorificio San Marco, realtà imprenditoriale di Marcon (provincia di Venezia) specializzata nella produzione di sistemi vernicianti per l’edilizia, ha vinto il primo premio "Welfare Index PMI 2016" nel settore Industria. Vi riproponiamo un nostro approfondimento dedicato a questa realtà aziendale che, nonostante non sia un "gigante", è stata in grado di sviluppare un sistema di welfare che niente ha da invidiare a quelli delle grandi multinazionali che operano nel nostro Paese.
UBI Banca ha presentato i risultati dell'edizione 2016 di "Un giorno in dono", progetto di volontariato d'impresa che, dopo una fase di sperimentazione svolta nel 2014 nell'area di Milano, negli ultimi due anni è stato implementato su tutto il territorio nazionale. L'iniziativa prevede la possibilità per i dipendenti del Gruppo di donare un proprio giorno di ferie, trascorrendolo presso una realtà non profit del territorio ed impegnandosi in una tra le 150 attività di volontariato selezionate.
Per affrontare le trasformazioni in atto e intervenire sui nuovi bisogni dei suoi dipendenti, Luxottica ha scelto di rinnovarsi e adottare due nuove importanti misure che guardano al futuro. Il Gruppo ha scelto di ampliare ulteriormente il proprio sistema di welfare aziendale introducendo un "Bonus vita" a favore dei propri dipendenti e avviando operativamente i primi percorsi per il cosiddetto "Patto generazionale’ in azienda.
Si chiama HEXTRA, ed è il nuovo piano integrato di welfare aziendale che da luglio è attivo per tutti i lavoratori del Gruppo Hera, multiutility che si occupa della gestione di gas, luce, acqua e servizi ambientali in Emilia-Romagna, Marche, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Grazie agli incentivi fiscali introdotti dalla Legge di Stabilità 2016 gli 8.500 dipendenti dell'azienda e le loro famiglie potranno godere di un'ampia gamma di nuovi servizi che andranno ad aggiungersi a quelli già attivi in diversi contesti locali.
Utilizzare il welfare aziendale come strumento per promuovere una sana alimentazione e l’utilizzo di metodi di produzione e consumo sostenibili. E’ quanto cerca di fare Welfood, un innovativo progetto di welfare aziendale che offre alle aziende e alle organizzazioni numerosi servizi nel campo dell’alimentazione. Abbiamo intervistato Giacomo Mosca, uno degli ideatori di Welfood, che ci ha raccontato come è nata questa idea e i possibili sviluppi di questo ramo di welfare aziendale.
ACRAF è l'acronimo di Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco, il cuore della produzione chimica e farmaceutica del Gruppo Angelini. Oltre che per il ruolo di primo piano ricoperto all'interno del comparto farmaceutico italiano, ACRAF si caratterizza anche per la cura che accompagna la gestione delle relazioni industriali e dei rapporti interni. Sin dagli anni ’80, infatti, l'azienda ricorre alla contrattazione di secondo livello e dai anni 2000 ha introdotto diverse misure di welfare aziendale.
Lardini, noto brand sartoriale italiano che opera nell’alta moda, si distingue non solo per la qualità della sua produzione, ma anche per il modo innovativo di gestire le relazioni industriali e i rapporti con il personale. Sin dalle sue origini, infatti, Lardini è sempre stata attenta alle condizioni di lavoro e di vita dei propri dipendenti, intraprendendo una strada virtuosa nel campo della responsabilità sociale e del welfare aziendale.
Può il welfare costituire un motore per l’economia?. Per rispondere a questo interrogativo e stimolare il dibattito, Assoprevidenza e Itinerari Previdenziali e Percorsi di Secondo Welfare, con il sostegno di AON e DLA Piper, hanno realizzato un Quaderno di approfondimento che riprende e sviluppa i contenuti del workshop “Il Welfare come motore dell’economia: domiciliarità e servizi alla persona”, che si è tenuto il 12 maggio 2016 a Napoli in occasione della Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro.
After trying to reconcile work and family, many people are now trying to reconcile working life and vacation. Due to a rising flexibility of work, a major number of people find it difficult to completely unplug from work, even for a short period of time. Aware of this new tendency, tourists’ facilities furnish both WI-FI and PCs to their hosts. The trend seems nnonetheless to go even further with the advent of “co-working on vacation”. This solution generates new reflections concerning the boundaries of work and how it can be defined.
La Rete Smart Companies di Bergamo ha presentato una nota ufficiale sul Ddl Lavoro agile alla Commissione Lavoro e Previdenza del Senato, dove è attualmente in discussione il provvedimento. La Rete intende così fornire alcune indicazioni di carattere operativo, auspicando che nell’iter parlamentare sia preservato lo spirito agile del testo che, così come scritto, risulta fruibile e facilmente implementabile dalle aziende.
Il blocco della mobilità sociale è stato individuato da tempo come una delle principali manifestazioni della disuguaglianza italiana ed è anche arcinoto l’effetto che ha nell’allargare il gap generazionale. L’ascensore sociale quindi non sale più. Anche perché sono diminuiti i piani alti. Un fenomeno che è ben visibile anche nel sistema delle imprese del nostro Paese, connotato da problemi endogeni ed esogeni che hanno portato alla diminuzione delle posizioni alte a disposizione dei giovani manager italiani.